Tutte le novità
lettera dal palazzo
11 Ottobre 2024 - 10:37
Dal palazzo della politica affiorano due domande tra loro connesse. Ci si chiede se e quando Segio Mattarella imiterà il suo predecessore Giorgio Napolitano e abbandonerà il suo secondo mandato presidenziale e se e quando Giorgia Meloni darà avvio alla riforma del premierato. Che la presidente del Consiglio tenga in modo particolare a questa riforma che vedrebbe aumentare considerevolmente i propri poteri, è cosa nota, come è noto, che proprio su di essa intenda qualificare il periodo della sua guida al governo.
Al premierato, tuttavia, la Meloni sembra, da qualche tempo aver messo la sordina. È evidente, peraltro, che molte cose cambierebbero a suo favore se la riforma fosse varata. Perché allora questo atteggiamento? Ecco il primo interrogativo. Il fatto è che la premier non intende conseguire il proprio obiettivo in conflitto con il capo dello Stato. E si tratta di un’impresa tutt’altro che facile non esistendo grande feeling tra l’inquilino del Quirinale e quello di Palazzo Chigi. Mattarella, infatti, guarda con assoluta avversione al premierato, nella convinzione che, ove venisse attuato, stravolgerebbe completamente l’attuale carta costituzionale della quale si considera il custode, ed è questa una delle ragioni non ultime che inducono il Presidente a non lasciare il proprio incarico.
Trovare una soluzione che faccia salvi i desiderata di entrambi è, almeno all’apparenza, del tutto impossibile. Ma sia Mattarella, sia la Meloni sono decisi a perseguire sino in fondo i rispettivi obiettivi e lo fanno muovendosi in silenzio senza dare spettacolo. È una sfida tacita ma dalla quale dipende in gran parte il futuro della politica italiana. È ovvio che qualora la Meloni (che tuttavia ha tenuto a precisare che anche in caso di sconfitta, a differenza di Renzi non si dimetterà) dovesse prevalere, l’intero sistema politico del nostro paese cambierebbe.
Avremmo un'altra Italia e Mattarella potrebbe anche lasciare il Quirinale poiché la presidenza della Repubblica sarebbe un incarico meramente formale e privo di ogni valore. Ma, sino a quando il premierato non sarà passato l’attuale Capo dello Stato non rinuncerà al proprio mandato. Senza contare che il premierato è riforma non gradita ai partner europei e la sua adozione da parte del nostro paese guasterebbe i rapporti con l’Ue ai quali Mattarella tiene molto.
Ecco perché crediamo di poter dire che, al di là delle baruffe che caratterizzano l’attività della politica, la vera partita dei prossimi mesi sarà quella tra Mattarella e la Meloni anche se entrambi rifuggiranno da ogni forma di spettacolarizzazione e opereranno con estrema discrezione per affermare il proprio punto di vista. Ma è proprio a questa partita che dovrà far riferimento chi vorrà comprendere in modo non superficiale le vicende della politica.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo