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Il generale Luzzi e la cittadinanza agli stranieri nati in Italia

Il pensiero di Fabrizio Carloni sullo ius soli

Il generale Luzzi e la cittadinanza agli stranieri nati in Italia

L’ intervista al generale Teo Luzzi, comandante generale dei Carabinieri in uscita per fine carriera, rilasciata al Corriere della Sera e con titolo in prima pagina, lascia perplessi. L’alto ufficiale, infatti, in zona Cesarini e quando sarebbe difficile intervenire da parte governativa, esprime giudizi caustici sulla corrente legge che regola la cittadinanza per gli stranieri; raccomandandone la concessione ai bambini figli di stranieri nati in Italia. Viene da chiedersi perché l’importante dirigente dello Stato non si sia espresso prima manifestando il proprio dissenso e disagio sul fondamentale argomento e perché sia intervenuto contraddicendo le scelte del ministro dell’Interno e della Difesa che su questo importante terreno sostengono una politica conservativa e da cui i Carabinieri dipendono. Le evidenze di Francia, Germania, Inghilterra, paesi nord europei compresi hanno dimostrato come l’assimilazione di stranieri sia complessivamente fallimentare. Gli immigrati di prima e seconda generazione che sono ricorsi in tutta Europa all’arma bianca in nome di Allah, per giugulare donne, piccini e sacerdoti, i lavoratori che in tutto il Vecchio Continente ad agosto tornano per le ferie nel Maghreb ed in Turchia per sposarsi conterranee da riportare nel Paese ospite ridotte a pedalini, sono la dimostrazione di quanto sia necessario assegnare la cittadinanza a chi condivide e rispetta le regole del nostro Paese. Non a chi ha imparato sul Bignamino chi sono Cavour e Giulio Cesare. 

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