Solo un altro scudetto può oscurare la notorietà del Pulcinella “fallico”

Ormai il Pulcinella “fallico” dell’artista di Gaetano Pesce si è preso la scena mondiale. L’opera fatta installare a piazza Municipio dal sindaco Manfredi sta creando scompiglio ed è diventata la più discussa nel salotti cittadini ma soprattutto sui social. Dove i meme si sprecano. Ognuno sta cercando di stupire con la migliore ironia.

Naturalmente si è creato il partito dei pro e dei contro. Apriti cielo. Di certo non si può dire che le forme non riportino alla mente l’organo maschile. L’intenzione forse non era quella ma di certo chi voleva notorietà l’ha trovata. E dire che questa città due anni fa, di questi tempi, viveva ancora le emozioni dello scudetto. Le vie del centro erano invase da turisti desiderosi di visitare il murale di Maradona e indossare le maglie azzurre.

Era stato il tricolore conquistato da Spalletti e company a dare una spinta maggiore all’economia della city. Beneficiarono tutti di quel titolo arrivato dopo 33 anni. Ecco, quindi, che solo un altro scudetto potrà avere la meglio sul Pulcinella “fallico”. A Conte importa poco dell’opera di fronte Palazzo San Giacomo. È concentrato sulla crescita del suo gruppo. È primo in classifica ma non si illude. La vetta va blindata sistematicamente con prestazioni e vittorie.

Certo, se gli esperti dicono oggi che il Napoli e l’Inter sono le uniche squadre che in questo momento possono ambire al massimo obiettivo qualcosa vorrà dire. I nerazzurri, campioni in carica, hanno delle percentuali maggiori per arrivare sulla poltrona più alta del podio. Ma non è detto che il pronostico funzioni.

La presenza di don Antonio nel Napoli non dà garanzie agli avversari. Conte è uno che rovina i piani agli altri con partenze sprint e con una continuità senza eguali. Mettici pure che non ha le Coppe e quindi le possibilità di far tornare ad esultare la piazza europea aumentano. Al momento non resta che “goderci” questo Pulcinella “fallico” ogni qualvolta che passiamo per piazza Municipio. Poi magari a maggio nessuno ci farà più caso...

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