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Spalletti si ricorda di avere in rosa il Buongiorno infallibile di Conte

Da quando ha cominciato a giocare col Napoli c’è stato un crescendo personale e del gruppo

Spalletti si ricorda di avere in rosa il Buongiorno infallibile di Conte

Alessandro Buongiorno

Finalmente sembra che in questa Italia di Nations League c’è posto anche per Alessandro Buongiorno. Sembrava che Luciano Spalletti si fosse dimenticato del difensore più forte e pagato del calcio nostrano. Da quando ha cominciato a giocare col Napoli c’è stato un crescendo personale e del gruppo.

La squadra di Conte non ha più perso e neanche rischiato più di tanto. È un “bomber” della difesa il torinese. È imprescindibile per la formazione prima in classifica. Ma il commissario tecnico gli preferisce Calafiori dall’inizio. È una scelta sicuramente ponderata ma vedere Buongiorno non entrare mai è un cazzotto nello stomaco.

È una macchina da guerra l’ex granata. Rimane concentrato dal primo all’ultimo secondo di recupero senza sbagliare niente. Ma dico niente. È un cyborg. Quando sembra che sia stato ormai superato riesce a trovare il modo per sporcare il tiro all’avversario. Davvero bravo Ale che fa una vita praticamente monastica. Tutta casa e Castel Volturno. Preferisce non andare in giro per la movida.

Quando finisce l’allenamento rientra nel proprio appartamento e si gode il riposo. Anche perché poi il giorno dopo deve ricominciare ad allenarsi. I professionisti sono così. La by night la lasciano agli altri. Chi riesce a giocare fino a 40 anni ha sempre vissuto come Buongiorno. Che stasera dovrebbe indossare l’azzurro Italia contro Israele. Dovrà tornare alla difesa a tre che conosce bene.

Aveva cominciato così pure con Conte mentre adesso è schierato a quattro. Ma non ha avuto alcun contraccolpo. Anzi, proprio grazie alle sue attitudini Antonio Conte ha avuto vita facile a modificare il modulo. Quando si nasce campioni non esistono schieramenti che tengano. O sei bravo o non lo sei. Alessandro lo è. Per la gioia dell’allenatore partenopeo. Che lo volle a tutti i costi perché sapeva a chi stava facendo comprare a De Laurentiis.

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