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L'opinione
27 Ottobre 2024 - 16:04
Credo che tutti abbiano sentito parlare del Processo di Norimberga celebrato dopo la fine della seconda guerra mondiale per giudicare e processare alcuni dei maggiori dirigenti della Germania nazista per crimini di guerra contro l’umanità. Questo processo, conclusosi con molte condanne a morte, alcune condanne a lunghe alcune condanne a lunghe pene detentive e con alcune assoluzioni, fu voluto fortemente dagli americani proprio per giudicare, in chiave strettamente legale, alcuni personaggi senza farsi travolgere dal solo desiderio di vendetta e con la speranza che certe efferatezze non si sarebbero più ripetute.
Riportiamo qui alcuni dei principali capi di accusa: Aggressione armata a Nazioni indipendenti; Deportazione e sterminio di popolazioni civili; Arresto e/o soppressione di persone senza alcun processo. Ed è proprio sul riconoscimento della colpevolezza nei confronti di questi capi di accusa che furono comminate molte condanne a morte nei confronti di alcuni dei principali capi nazisti. Una nota: Al processo di Norimberga ed in molte situazioni simili l’obbedienza agli ordini ricevuti non è mai stata considerata né una scusante né un’attenuante.
Leggendo le recenti cronache di quanto sta avvenendo in Medio Oriente stiamo assistendo al reiterarsi sistematico di quanto contemplato nei precedenti capi di accusa. Solo un reato non viene reiterato: la deportazione. Forse semplicemente perché è più semplice ed efficace sterminare sul posto con azioni di guerra su insediamenti civili, ospedali, scuole, costringere le popolazioni civili ad estenuanti marce di trasferimento o semplicemente bloccare le spedizioni di aiuti umanitari di prima necessità. Almeno una Nazione, il Libano, è stata invasa e sottoposta a bombardamenti reiterati (che continuano senza sosta) senza alcuna dichiarazione di guerra.
Molte persone sono state rapite o giustiziate (spesso addirittura in altre nazioni a dispetto qualsiasi principio di sovranità nazionale). Vengono perpetrate continuamente azioni di guerra contro insediamenti neutrali e sovranazionali. Una domanda sorge spontanea. Quale sarebbe ora il verdetto a Norimberga (applicando le stesse regole e le stesse procedure) nei confronti di Netanyahu e di molti dirigenti e soldati israeliani? Molte altre Nazioni sono state o sono sottoposte ad embargo per molto ma molto meno.
A quale altra Nazione sarebbe concessa tutta questa libertà di azione? Perché questa corsia preferenziale per Israele? Perché nessuna azione incisiva oltre a blandi proclami. Anche il diritto di rappresaglia è stato violato. Dopo i fatti del 7 ottobre 2023 (giustamente condannabili) il rapporto delle vittime è di oltre cento contro uno senza contare i milioni di profughi, la distruzione sistematica di interi territori abitati da gente inerme. Chiudo questo articolo con alcune domande: che differenza tra Pearl Harbor e l’invasione del Libano?
Che differenza tra Marzabotto, Mauthausen, Auschwitz, Sant’Anna di Stazzena e il Libano e Gaza? Per molti anni alcuni personaggi condannati da un tribunale italiano (con sentenza passata in giudicato) per terrorismo, omicidio e partecipazione a banda armata erano ospitati in Francia. Cosa sarebbe successo se agenti italiani li avessero uccisi o rapiti sul suolo francese? Cosa sarebbe successo se l’Italia avesse bombardato Parigi per eliminare un pugno di terroristi condannati dopo un regolare processo?
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