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L'opinione
31 Ottobre 2024 - 10:20
Il governatore Vincenzo De Luca
Gentile Direttore, dopo il clamoroso risultato delle elezioni in Liguria e le inevitabili dichiarazioni dei vincitori e dei vinti, ho assistito al consueto refrain del “tutti hanno vinto”! Che il Centrodestra esulti mi sembra legittimo; che anche la Sinistra trovi motivi di soddisfazione, invece, richiede voli pindarici, come quelli ascoltati in questi giorni dagli esponenti della minoranza parlamentare.
Il tutto corroborato dai soliti opinionisti che, per neutralità di pensiero, fanno ampio scempio, insultando le nostre intelligenze. Personalmente, tranne brevi momenti di ascolto per farmi un’idea dell’autoesaltazione di questi protagonisti, preferisco un buon film tra le centinaia di offerte dei canali privati o, ancora meglio, una delle (rare) trasmissioni su natura, storia, ricerca o culture.
Programmi che veri giornalisti, come Paolo Mieli, e grandi divulgatori, come il compianto Piero Angela (oggi il figlio Alberto), somministrano agli spettatori. Allontanarsi dalle trasmissioni di “approfondimento politico” sembra quasi naturale, ascoltando i politici o i loro fiancheggiatori rimangono solo due alternative: cambiare canale o proseguire, ringraziando Dio di non essere nel quinto cerchio dantesco dell’Inferno, dove risiedono gli iracondi e gli accidiosi. Ho ascoltato, per esempio, le dichiarazioni di lunedì sera degli sconfitti.
C’era chi esaltava il primato dei voti di lista (Pd) e chi attribuiva la sconfitta alla scomparsa del Movimento 5 Stelle con frasi del tipo: “Ce l’aspettavamo, per questo abbiamo indetto un congresso costituente”. A quel punto, sono rimasto incollato al televisore, ascoltando anche l’affermazione comica che indicava nella vittoria del sindaco di Genova Bucci una quasi sconfitta, poiché nel suo capoluogo ha preso meno voti dell’avversario. Ricordo ai lettori del “Roma” che sette mesi fa in Sardegna la candidata dei grillini fu eletta presidente della Regione con un margine di soli 1.500 voti.
E allora si parlò di “clamorosa vittoria”! Mi è sembrato di assistere alla riedizione del 1994, quando la “gioiosa macchina da guerra” già pronta per Achille Occhetto fece flop con la “discesa in campo” di Silvio Berlusconi, capace di unire Lega e Alleanza Nazionale. Altro che “campo largo” della Sinistra! All’epoca il Centrodestra vinse travolgente, anche in Campania. “Contenti loro, contenti tutti”, dice un proverbio. Se la Sinistra continua così, Giorgia Meloni può stare tranquilla per un decennio, malgrado le forze che la sostengono non abbiano la caratura dei “vecchi volponi”, e nel suo partito qualcuno dovrebbe imparare l’arte del silenzio.
La “lezione” della Liguria, però, sembra essere servita a poco, come dimostra la situazione in Campania. Il presidente De Luca ha presentato una legge che disciplina meglio quella elettorale del 2009, la quale non prevede il limite massimo di due mandati. Non mi dilungo su questioni giuridiche; affermo solo che De Luca ha ragione. Esistono precedenti, come Zaia in Veneto, Formigoni in Lombardia ed Errani in Emilia-Romagna. Chi vuole, può consultare le sentenze della Corte d’Appello della Lombardia (n.1404 del 2011) e della Corte d’Appello di Bologna (n.453 del 2011).
Al di là delle disquisizioni giuridiche, è evidente che in Campania si sta replicando quanto avvenuto in Liguria, con il veto dei 5 Stelle all’ingresso di Italia Viva nella coalizione. Qui, però, il veto viene dalla segretaria del Pd contro la ricandidatura di De Luca, proponendo uno sbarramento alto in percentuale per partiti minori. Questa legge, “anti-De Luca”, mira a indebolirlo. D’altra parte, il Centrodestra campano si agita per decidere il candidato Presidente. Con una Sinistra divisa e un Centrodestra litigioso, in Campania siamo ritornati all’anno zero della politica. Contenti loro….
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