Cerca

L'opinione

Napoli, la lotta al degrado corre sulle scale mobili

Il punto sulla città di Gianni Lepre

Napoli, la lotta al degrado corre sulle scale mobili

La stazione della Linea 1 del Centro Direzionale di Napoli dovrebbe aprire entro la fine del 2024, ma di notte è già illuminata. Quelle luci contribuiscono fin d’ora ad aumentare la sicurezza di un luogfrequentato di giorno ma abbandonato di notte al degrado. Così è stato per decenni, per la colpevole incuria degli amministratori comunali. In tal senso, la svolta che sta imprimendo la giunta Manfredi per una nuova gestione del sito è apprezzabile, se non altro perché recupera al Comune il ruolo di governo di un pezzo importante del territorio. Parliamo della ‘città dei grattacieli’, quella che, nelle intenzioni dell’architetto Kenzo Tange, avrebbe dovuto essere un motore per lo sviluppo e la modernizzazione di Napoli. Intenzioni rimaste nel cassetto, anche se il Centro Direzionale non è privo di funzioni, ospita sedi di realtà pubbliche e private, dal nuovo Tribunale alle imprese del terziario avanzato, alle banche, ai bar e alla ristorazione. Una delle notizie diffuse nei giorni scorsi è il prossimo smantellamento delle scale mobili, sostituite da una pluralità di ascensori. Quelle scale mobili sono state per trent’anni il simbolo della sconfitta delle Istituzioni. Mai entrate in funzione, lasciate al vandalismo di teppisti che distruggono per il gusto di farlo, a danno di una intera collettività. Era ora che un sindaco e una giunta si preoccupassero di tanto scempio e tentassero di porvi rimedio. Quello che mi sento di suggerire a Gaetano Manfredi è di sviluppare questo modello di intervento a trecentosessanta gradi, sciogliendo altri nodi per aumentare la qualità della vita dei napoletani. Un esempio è la stazione Duomo della stessa Linea 1, entrata in funzione da qualche anno a scartamento ridotto, con uscite ancora bloccate su uno dei lati di piazza Nicola Amore e conseguenti rischi per chi attraversa la strada dopo essere riemerso, ascensore dopo ascensore, dalla banchina del metro. Sarebbe importante informare l’opinione pubblica sulla data definitiva del completamento dell’opera. La stessa esigenza si avverte per altri ‘cantieri in corso’. Uno per tutti, la linea 6, recentemente inaugurata. Possiamo avere uno scadenzario attendibile sul suo potenziamento, con il collegamento alla stazione Campegna e la costruzione del deposito adiacente? Il termine del 2030 è realistico o al momento costituisce solo una scommessa tutta da verificare? Siamo sicuri che il Sindaco e la sua Giunta sapranno dare una risposta soddisfacente anche a questi interrogativi.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Commenti all'articolo

  • Francesco

    01 Novembre 2024 - 13:15

    Queste scale mobili non sono mai entrate in funzione e sono sempre state un ricettacolo di immondizie! Poi c'è un discorso più generale: il Centro Direzionale si svuota quando chiudono gli uffici e diventa un deserto! Non è sicuro nemmeno passeggiare di sera, è pericoloso scendere le scale per accedere ai parcheggi sotterranei!

    Report

    Rispondi

  • Francesco

    01 Novembre 2024 - 13:14

    Queste scale mobili non sono mai entrate in funzione! Poi c'è un discorso più generale: il Centro Direzionale si svuota quando chiudono gli uffici e diventa un deserto! Non è sicuro nemmeno passeggiare di sera, è pericoloso scendere le scale per accedere ai parcheggi sotterranei!

    Report

    Rispondi

Logo Federazione Italiana Liberi Editori