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Il nostro posto
06 Novembre 2024 - 10:49
Per chi non la conosce, “Questa sera si recita a soggetto” è un’opera teatrale di Luigi Pirandello, andata in scena per la prima volta nel lontano 1930. La parte forte sta nell’incipit: la pièce, infatti, si apre con il pubblico in sala - in attesa che cominci lo spettacolo - mentre dietro il sipario chiuso avviene una furibonda lite tra i personaggi che si scontrano sull’utilizzo o meno del copione per recitare. Al di là dei valori senza tempo del lavoro del grande drammaturgo agrigentino, la trama iniziale dell’opera si presta per un commento alle vicende campane di questi giorni: lo psicodramma in atto tra il presidente De Luca e il Pd in lotta su terzo mandato e poltrone varie. È vero, siamo abituati a queste tristi “rappresentazioni” - che si ripetono ciclicamente da quasi dieci anni - ma deve far riflettere il fatto che tutto si stia consumando ancora una volta senza alcun rispetto per i campani e per la tragedia che continua a verificarsi nei nostri territori anche su di un fronte fondamentale come quello del lavoro. La nostra regione si conferma fanalino di coda, sia in Italia che in Europa, per livelli occupazionali! A rilevarlo è Eurostat (ufficio statistico dell’Ue) che registra in Campania un tasso di occupazione pari ad appena il 48,4%. In pratica, meno della metà della popolazione in età compresa tra i 20 e i 64 anni ha un lavoro. Oltre al dato in sé, sgomenta la distanza siderale tra la percentuale campana e quella europea che si attesta al 75,3%. Ma dove affonda le radici questo ennesimo primato mortificante per la nostra terra? Non è accettabile rinviare sempre e soltanto ai ritardi storici dei nostri territori perché è incontestabile che il progressivo, ulteriore, peggioramento della condizione occupazione di questi anni affonda le proprie radici nella gestione assolutamente inefficiente dell’attuale Amministrazione regionale. La Campania a guida De Luca e Pd non solo si sta rivelando incapace di stare al passo con le politiche del Governo, ma sta ribadendo una totale mancanza di visione strategica che si accompagna alla cronica assenza di progettualità e azione. È doloroso dover scrivere che, mentre gli attuali inquilini di Palazzo Santa Lucia continuano a inguaiare i campani, il resto d’Italia corre e fa segnare il superamento di traguardi importanti. Qualche numero, frutto del buongoverno e dell’impegno costante che contraddistingue l’Esecutivo nazionale? Dopo il record dello scorso luglio, con il superamento della soglia dei ventiquattro milioni di occupati, si continua a procedere su di un trend positivo, di oltre 62 punti percentuali. A ciò si aggiunga che, con l’azione del Governo di centrodestra, è salito anche il tasso del lavoro stabile. Nel 2023, infatti, nel nostro Paese si è avuto un incremento di circa 508mila posti di lavoro, di cui ben 373mila a tempo indeterminato. Risultati che non sono certo frutto del caso, ma dell’opera di un Esecutivo che lavora in silenzio, con i fatti, con capacità ed efficienza. E che procede tracciando un percorso virtuoso che mira alla riduzione del costo del lavoro, alla premialità per le imprese che effettuano nuove assunzioni (specie dei giovani), che sta intervenendo in modo strutturale sull’assetto delle politiche assistenziali attraverso il potenziamento di risorse e la moltiplicazione di strumenti utili a sostenere l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Questa la differenza tra chi opera realmente per il bene e il futuro dei cittadini e coloro che invece, come gli esponenti del Pd e delle sinistre (sia locali che nazionali) continuano a restare indifferenti alle loro esigenze e sordi alle loro richieste. O ancora, come il presidente De Luca, continuano a mostrare inadeguatezza e anacronismo pure sul piano della cultura del lavoro, con il conseguente sperpero delle notevoli risorse assegnate dal Governo alla Campania. È mai possibile che l’unica risposta che si sappia dare, in particolare ai giovani in cerca di occupazione, sia quella dei “concorsoni” nella pubblica amministrazione, peraltro banditi (sistematicamente) sempre in periodo preelettorale? La strada per creare lavoro, reale, stabile, di qualità, nel Nostro Posto, è un’altra e noi la stiamo indicando da tempo, e continuiamo a farlo in un momento in cui è massima l’attenzione per il Sud e la Campania da parte del Governo nazionale, in un momento in cui, grazie alla spinta fondamentale della Lega di Matteo Salvini e all’impegno del sottosegretario Claudio Durigon, si stanno finalmente muovendo le leve necessarie per il rilancio del comparto e dell’economia dei nostri territori. Stiamo operando per poterci finalmente lasciare alle spalle quella dimensione drammatica in cui questa amministrazione regionale ha precipitato la Campania, esasperata da precarietà e lavoro nero, dalla mancanza, pressoché totale, di qualsiasi tipo di sostegno anche alle piccole imprese - realtà importanti per i nostri territori - che non riescono a stare sul mercato, non riescono ad assumere ma spesso sono costrette a licenziare perché affossate anche dai costi insostenibili di una burocrazia cieca. Il primo passo per superare questa situazione - non mi stanco di ribadirlo - è di mettere in campo un grande piano regionale per il lavoro e per la formazione in Campania. Oltre ai fondi nazionali, abbiamo a disposizione le ingenti risorse della programmazione europea 2021/2027 che ci consentono di strutturare un intervento organico fondato sul coinvolgimento di tutti i player (sia pubblici che privati) che agiscono nel settore, partendo dalle parti sociali e dal sistema delle imprese, fino ad arrivare al mondo della scuola, dell’università e della formazione professionale. L’obiettivo cui puntiamo è quello di dar vita ad un confronto finalizzato a fare rete e a mettere a sistema i bisogni reali della nostra economia, dei nostri territori, della collettività. La Lega e il centrodestra andranno avanti su questa strada, con i fatti, con la visione e la progettualità necessarie e soprattutto con l’impegno e il rispetto per i cittadini, valori che a noi non sono mai mancati. Finalmente sta per scadere il tempo delle recite a soggetto e dei guitti, impegnati solo nella farsa, ridicola e scadente, del volo degli stracci, nelle indegne zuffe per il potere che si consumano sull’asse Salerno-Roma e offendono nel profondo pure la democrazia e le Istituzioni, oltre che la Campania e i suoi abitanti.
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