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l'opinione
14 Novembre 2024 - 10:08
Credo che chiunque ricordi la celebre battuta di Alberto Sordi nel film “Il Marchese del Grillo”: io sono io e voi non siete un c…. Sono fermamente convinto che, nonostante si proclami paladino dei diritti umani e delle libertà dei popoli, il mondo occidentale e il suo difeso (Israele) siano drammaticamente affetti dal complesso del “Marchese del Grillo” pretendendo di poter creare uno stato di pace basato sul principio di vita del Marchese. Non si capisce altrimenti come mai il cosiddetto Occidente democratico continui impunemente, senza esercitare alcuna azione reale (esempio embargo), a proteggere Israele che sta violando tutte le norme del diritto internazionale e del diritto umanitario come neanche i migliori Hitler e Stalin hanno mai neanche immaginato di fare. Che Israele abbia diritto alla propria difesa è giusto ed indiscutibile.
Ciò che però dovrebbe ricordare Israele è che l’esercizio di questo diritto non implica il continuo e sistematico massacro di tutti quelli che ritiene essere suoi nemici violando costantemente le più elementari norme del diritto. Oltre ad avere ormai abbondantemente superato la barriera dei 40mila morti uccisi senza contare le vittime indirette (per fame, sete, stenti e malattie per assenza di cibo, acqua e medicine) Israele continua indisturbato la sua azione. Fino a che punto? Fino al punto di scatenare una guerra globale cercando poi di passare anche per vittima? Credo che molti dovrebbero sottoporsi ad un accurato trattamento psicologico al fine di rimuovere il suddetto complesso.
Non si può continuare ancora di pensare di essere in pieno XIX secolo (epoca in cui è ambientato il film) quando poche potenze europee controllavano totalmente gli scenari mondiali e una ristretta minoranza aveva potere assoluto sulla popolazione revisionando continuamente le norme del diritto secondo i propri interessi del momento. Uno dei principi fondamentali del diritto (a parole condiviso da tutti) è un giusto processo che contempla anche il diritto alla difesa del reo. Ad esempio, condanniamo giustamente i dittatori sudamericani per i desaparecidos.
Quale la differenza con Israele, dove basta la parola del suo leader per condannare a morte chiunque (senza alcun processo) con sentenza da eseguire anche violando impunemente le sovranità nazionali e l’inviolabilità delle sedi diplomatiche. Sono fermamente convinto che condizione necessaria per avviare un serio processo di pace è la rimozione del complesso del “Marchese del Grillo” riconoscendo la vera uguaglianza di tutti i popoli, di tutte le persone e anche di tutti i morti.
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