Tutte le novità
lettera al direttore
14 Novembre 2024 - 10:13
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca
Gentile Direttore, quando fui eletto per la prima volta al Comune di Napoli nel 1987 con un grande suffragio, i politici di riferimento nazionale del mio partito (Dc) convocarono tutti noi consiglieri comunali (eravamo ben 26) per discutere della linea amministrativa e politica da tenere in Consiglio, del sindaco da eleggere (allora non era ancora stata introdotta la riforma per l’elezione diretta del dindaco da parte dei cittadini) e degli assessori in “pectore”. Sapevo già cosa mi attendeva, poiché il giorno prima ero stato convocato dal mio “capocorrente”, come si usava dire, anche se oggi il termine è meno appropriato dato che i veri partiti, ormai, si sono trasformati in simboli personali.
Mi fu detto, con molta sincerità, che, nonostante il risultato clamoroso, non avrei fatto l’assessore per metà della consiliatura (due anni e sei mesi), ma che avrei potuto aspirare alla carica nei successivi due anni e mezzo. La motivazione, vera o meno, era che, sebbene possedessi già una buona esperienza amministrativa, provenendo da dieci anni di direzione dei Servizi Amministrativi del terzo aeroporto d’Italia, Capodichino, non avevo ancora l’esperienza necessaria per dirigere politicamente un Assessorato della terza città d’Italia. Confesso di essere rimasto molto perplesso e persino irritato da una motivazione che mi parve banale, tanto da rifiutare la presidenza di una Commissione consiliare.
Alla scadenza dei primi 30 mesi di consiliatura, tuttavia, si procedette al “rimpasto” del governo comunale e fui eletto assessore al Personale. Il tempo trascorso tra i banchi del Maschio Angioino (15 anni) e di Palazzo San Giacomo (5 anni da assessore, anche allo Sport) e i 10 anni come presidente del Gruppo più consistente (Forza Italia) in Consiglio regionale, mi hanno permesso di capire quanto fossero sagge e giuste, sincere o strumentali, le motivazioni alla base di certe scelte iniziali. Non è opportuno assumere immediatamente cariche pubbliche rilevanti, soprattutto se elettive e di peso, prima di aver affrontato un particolare “cursus honorum” del neofita, che io definisco l’“Università del complesso mondo della politica”.
Questa “laurea” si ottiene solo con l’esperienza maturata sul campo, con l’umiltà di chi comprende di non essere “l’illuminato” di turno, ascoltando e annotando, e frequentando le lezioni di vita vissuta tra i banchi della politica e della buona amministrazione. Dopo il crollo dei partiti di Centro e della Sinistra Socialdemocratica, sotto i colpi di “Mani Pulite”, la nostra democrazia si è espressa in forme personalistiche estreme, senza più la reale mediazione dei partiti, dove le “correnti” esistevano sì, ma i personalismi erano confinati all’interno del partito, che verso l’esterno dettava regole unitarie. Una delle prime regole che imparai fu che, se sei forte elettoralmente, non devi mai umiliare il tuo avversario; sconfiggilo, ma concedigli “l’onore delle armi”. Il grande Hemingway scrisse il suo capolavoro sulla guerra civile spagnola, “Per chi suona la campana”, un titolo ricavato dal poeta inglese John Donne, che scrisse: “Non domandare per chi suona la campana; essa suona per te”.
Questa è la metafora più appropriata per la politica nostrana di oggi: opposizioni che accusano la maggioranza di praticare lo “spoil system”, come se nei 15 anni di governo di Sinistra non fosse stato usato; o che denunciano la gestione costosa degli immigrati, dimenticando quella fatta con Minniti come ministro; o criticano riforme non realizzate per i lavoratori, dimenticando i salvataggi delle banche, come la Banca Popolare di Siena, con soldi pubblici. Analogamente, posso citare iniziative dell’attuale Governo, come la riforma dell’Economia Differenziata, che rappresenta il “de profundis” per l’Italia Meridionale, già “saccheggiata” ai tempi dell’Unità d’Italia. Un ulteriore insegnamento che la vita politica mi ha trasmesso è: “Non formulare mai una mozione di sfiducia se non sei sicuro almeno al 50% di poterla fare approvare”.
Una mozione di sfiducia presentata solo per apparire sui mass-media o per mettere in evidenza le negatività di un governo, serve solo a rafforzare la maggioranza, che di fronte alla minaccia si compatta. Non a caso, il Presidente De Luca ha addirittura ottenuto un voto in più, con la possibilità concreta di ricandidarsi per un terzo mandato, che di fatto rappresenta un voto di fiducia. È stato desolante, per maggioranza e minoranza, vedere che durante la discussione in Aula, mentre i consiglieri intervenivano, il Governatore leggesse un libro, ignorando quanto si stava discutendo.
Per dieci anni sono stato capogruppo nell’assemblea legislativa della Campania e ho vissuto battaglie politiche dure: per approvare il Bilancio si andava in quello provvisorio dell’anno successivo, altro che permettere all’avversario di approvarlo nei termini dell’anno, consentendogli di spendere liberamente. C’è qualcuno che pensa che i consiglieri di un tempo avrebbero permesso a De Luca di “schernire” così il Consiglio?
Il Regolamento dei lavori d’Aula Consiliare prevede modi democratici per “pretendere” l’attenzione del Presidente della Giunta. Forse, i consiglieri hanno capito di aver “fallito” nel chiedere la sfiducia del Presidente disponendo di appena 15 voti su 51. Buona e sana lettura, dunque, al Presidente De Luca: da vero uomo politico consumato, sa bene che con l’attuale assetto assembleare non ha problemi di sorta!
©riproduzione riservata
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo