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LETTERA DAL PALAZZO
15 Novembre 2024 - 08:55
La premier Giorgia Meloni
Nel corso dell’ultima campagna elettorale le forze politiche si fecero in quattro per proclamarsi, di fronte ai cittadini elettori promotori di quella “grande riforma” delle istituzioni della quale il nostro paese ha da tempo un assoluto bisogno. La realtà si è rivelata completamente diversa perché della cosiddetta “grande riforma”, dall’avvio della legislatura, non si è praticamente più parlato se non nell’ambito di quel premierato al quale sembra tenere soltanto Giorgia Meloni e per farne quindi motivo di polemica tra i partiti o all’interno dei partiti stessi tra questo o quell’esponente. La ragione per cui sulla riforma delle istituzioni è calato il silenzio si spiega, probabilmente, con il fatto che tutti coloro che si sono impegnati a realizzarla hanno clamorosamente fallito e sostanzialmente concluso la loro carriera politica.Ma non si tratta soltanto di un fatto scaramantico. Della riforma l’Italia ha sempre assoluto bisogno specialmente ora con quello che si annuncia, dopo l’elezione di Donald Trump alla guida degli Stati Uniti, come il nuovo corso della politica americana. Un’esigenza, del resto, condivisa da tutta l’Unione europea che non ha nascosto i propri timori al riguardo. Sono indispensabili, infatti, istituzioni forti che non si lascino sopraffare da eventuali intese dell’accoppiata Trump – Putin quali già si vanno profilando proprio a danno dell’Unione europea. Questa esigenza rende indispensabile una svolta si tratterà di stabilire con il governo di Pechino una sorta di fronte comune per “resistere” alla alleanza tra Stati Uniti e Russia Ma la domanda è sempre la stessa noi italiani siamo istituzionalmente attrezzati per fronteggiare il nuovo stato di cose che si prospetta? La situazione che si è venuta a creare dopo il voto americano rende ancora più perentoria la necessità che, come abbiamo detto già si palesava prima, le istituzioni si rinnovino. Purtroppo, anche se l’esito delle elezioni negli Usa era da considerarsi in larga parte scontato, come scontate erano le conseguenze che ne sarebbero derivate. Nulla è stato fatto in tal senso. E la “grade riforma” è di fatto diventata “la grande dimenticata”.
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