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La riflessione
21 Novembre 2024 - 10:31
Elon Musk
La improvvida dichiarazione di Elon Musk sui giudici, rei di “ostacolare” le strategie del nostro governo sui migranti, ha già esaurito il suo impatto dirompente. Era stato un fuoco di paglia, che aveva impegnato le forze politiche e le Istituzioni. “L’Italia sa badare a sé stessa!”. Ci fa sapere il Presidente della Repubblica con la saggezza e la prudenza di antica scuola democristiana. E tutti a lodarlo addirittura per la nettezza del linguaggio. Persino la Presidente del Consiglio si adegua, affermando di rispettare il pensiero di Sergio Mattarella. Ma a dare l’interpretazione autentica del pensiero di Elon Musk è quello che tutti definiscono il suo “uomo” in Italia. È tale Andrea Stroppa, che sentenzia: “Musk non voleva ledere la sovranità del nostro Paese”. Ecco, la sovranità: Salvini Matteo, dopo aver indossato la maglietta inneggiante a Putin, sovranista della prima ora, sottolinea la legittimità dell’intervento dello stesso Musk. Con buona pace per la sovranità del nostro Paese. Mi fermo sulle variegate interpretazioni e ipocrisie sul tema. Non leggo di una condanna ferma della Presidente del Consiglio, già premiata a New York nei mesi scorsi dallo stesso Musk. Consiglierei di andare a vedere le fotografie della cerimonia di consegna di questo premio, istituito dallo stesso Musk. Il premio si intitolava “Global Citizen Awards”. Allora ti aspetti la reazione di quelli che il centrodestra si ostina a chiamare “sinistra”, composta addirittura, secondo loro, di “comunisti”. Mi verrebbe di dotarmi della Lampada di Diogene, per cercare “l’Uomo di sinistra!” Mi vengono i brividi a pensare cosa sarebbe accaduto se al tempo di Sigonella ci fossero stati questi esponenti attuali delle Istituzioni! Ed ora ci fosse stato un solo esponente della cosiddetta sinistra ad evocare Bettino Craxi, che seppe, lui sì!, rappresentare concretamente l’Italia e la sua sovranità rispetto all’America di Ronald Reagan. Così mi viene da pensare alla riflessione rabbiosa del nostro “padre” Dante Alighieri, nel canto VI del Purgatorio vers. 76-78 “ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!”. Un fatto, quello accaduto, che è solo un’avvisaglia per quanto attende l’Italia in tema di lesione della sovranità, anche economica, rispetto alle annunciate strategie degli Stati Uniti, a cominciare dalla politica dei dazi. Nessuno ha sollecitato almeno una protesta formale, con la convocazione dell’ambasciatore americano a Roma da parte del nostro ministro degli Esteri. Una sottovalutazione grave. E mi dispiace sottolineare, se ho letto bene le cronache di questi giorni, l’assenza di una qualche dichiarazione da parte di Stefania Craxi, anche nella sua qualità di presidente della Commissione Esteri del Senato. Se non altro per ricordare e rivendicare quella scelta coraggiosa del suo genitore. Se questi sono i tempi ed i suoi attuali protagonisti il richiamo alla invettiva di Dante appare assolutamente pertinente. Intanto a margine di queste elezioni regionali, che danno un po’ di respiro al “campo largo” ed al Pd, il fenomeno costante dell’astensionismo la dice lunga sulla fiducia di cui gode l’attuale mondo della politica. Con buona pace della democrazia sempre, più precaria e poco rappresentativa, nell’esercizio della quale è difficile trovare “valori” nei quali riconoscersi. Parlo, ovviamente,del Pd. E non parlo di “passione”! Con episodi come quello denunciato è difficile appassionarsi.
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