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la riflessione

Giorgia Meloni e il peso di scelte e classi dirigenti

Non si capisce perché non scelga uomini migliori

Disputa Salvini-Tajani: forse la Meloni ha scelto

La premier Giorgia Meloni

Al di là delle sentenze dei troppi Soloni che appestano l’aria del mondo della stampa e della politica, la sconfitta bruciante dei Conservatori in Emilia Romagna ed Umbria è un fenomeno di facile interpretazione. La gran parte degli elettori che si sono astenuti e che sicuramente non erano di Sinistra, hanno voluto mostrare a Giorgia Meloni la propria stizza per le condizioni miserabili in cui sono ridotti i percettori di redditi che fino ad una decina di anni fa li faceva rientrare tra le classi privilegiate. Oltre al sussistere di una carenza molto accentuata delle prestazioni in campo medico.

Tutte le famiglie, anche quelle ritenute benestanti sono da vari anni massacrate dagli aumenti dei prezzi per tutte le categorie di beni di consumo mentre gli immobili, presidio della popolazione italiana per consolidata tradizione, sono scesi a prezzi minimi ed il costo dei mutui è lievitato in maniera spaventosa. Senza contare il crescere dei testatici e delle bollette che divorano pensioni e stipendi. Vari segnali sono stati inviati al Primo Ministro senza risultato e mettere insieme prima colazione, pranzo e cena è diventato per quasi tutti un problema duro da affrontare.

Altra negatività della Destra nazionale, è la presenza in molti posti di comando di incapaci impenitenti privi di carisma e visione. Pessima prova ha dato la classe dirigente nella gestione delle tragedie portate dal maltempo; perché gli argini dei corsi d’acqua non sono stati rafforzati e bonificati? Perché per i soccorsi non si è ricorso alle forze armate? Tutto ciò con grave appesantimento per la Meloni che deve da sola o con pochi aiuti portare sulla groppa una soma che non è alleviata dalle sue qualità che sono molte.

La nostra Presidente del Consiglio è tra l’altro ben conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo da capi dello Stato e da Primi ministri. Non si capisce perché non scelga uomini migliori per portare in porto il progetto strategico che sta cambiando il destino del nostro Paese. Per le prossime tornate elettorali sarebbe il caso non mettesse in campo i soliti nominativi che ogni volta che si sono presentati hanno perso le elezioni. Specialmente in Campania dove troneggia un piccolo Cesare che ha fatto della nostra regione un accampamento per le proprie improvvisate legioni.

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