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L'opinione
27 Novembre 2024 - 12:06
Emmanuel Macron
Cari amici lettori, non c’è proprio nulla da scherzare, la guerra con la G maiuscola rischia di portare alla fine dell’umanità. La profezia di Einstein, secondo cui la quarta guerra mondiale sarà combattuta con i bastoni e con le pietre rischia di non avverarsi perché potrebbe non esserci più nessuno a impugnare quei bastoni e lanciare quelle pietre.
Gli influencer della pubblica opinione occidentale continuano a presentare la guerra ucraina come un conflitto locale, ma non è così. Accanto ai russi stanno già combattendo i nordcoreani, si parla di un intervento yemenita e, comunque, Cina e Iran sono dalla parte della Russia.
Dall’altro lato Stati Uniti, Europa, Canada, Australia e Giappone sostengono il governo di Kiev e, oltra ai multimiliardari sostegni economici e militari, gli stati occidentali provvedono, sia in patria sia in Ucraina, all’addestramento dei militari ucraini per l’impiego delle armi fornite.
Inoltre, alcuni paesi hanno certamente già da tempo impegnato “volontari” nell’esercito di Kiev: lo dimostra la cattura, da parte dei russi, di alcuni di costoro, ultimo tale James Scott Rhys Anderson, preso nel Kursk, già segnalatore nell’esercito britannico e istruttore in Ucraina.
Ora “Le Mond” pubblica la notizia che Parigi e Londra avrebbero riattivato la discussione sull’invio di truppe, già ventilato nei mesi scorsi da Macron. L’Italia non lo farà, come ha precisato Tajani. Saggio, poiché un tale attacco potrebbe scatenare la reazione già minacciata da Putin, tutt’altro che inverosimile, se la Germania ha già invitato i cittadini ad apparecchiare rifugi.
L’opinione pubblica europea, del resto, è contraria (come quella americana) al conflitto, come evidenziano tutte le recenti elezioni, dalla francese alla tedesca all’americana e in ultimo, da quella rumena, che ha visto l’imprevisto successo di Calin Georgescu (filorusso), primo con il 22,94% dei voti a fronte del pronosticato 5%. In tutto questo, la storia da ragione a Putin.
Nel 1990, l’Ucraina uscì dalla Russia con un territorio doppio di quello che aveva al suo ingresso nel 1922 e aveva una popolazione per il 50% di lingua ucraina e l’altro 50% di lingua russa. In compenso si impegnò alla neutralità militare e a uno status denuclearizzato, principi confermati nel 1994 con lo smantellamento nucleare e nel 1996 con la Costituzione, che ribadiva l’impegno alla neutralità militare.
Purtroppo, dal 1997 gli Usa iniziavano una politica di espansione della Nato all’Europa orientale e nel febbraio 2014 un colpo di Stato, da loro ispirato, defenestrò il presidente eletto Viktor Yanukovich, instaurando un governo (comprendente i gruppi nazisti) favorevole all’ingresso nell’organizzazione antirussa.Il resto è storia recente, di cui abbiamo già parlato più volte, ricordando la persecuzione dei cittadini russofoni e gli interventi dell’esercito russo.
Ma tutto questo, in definitiva, non ha grande importanza. Anche se Zelens'kyj avesse ragione, cosa che non è, questo non sarebbe un motivo valido per suscitare una terza guerra mondiale, con tutti i rischi inerenti di distruzione e morte. In tutto questo, noi che possiamo fare? Come singoli, praticamente niente: io sto facendo quello che posso, cioè scrivere questo articolo. Anche l’Italia, come Stato europeo, può fare ben poco, oltre che dichiararsi contro la guerra.
L’Europa, purtroppo, non esprime più la volontà della maggioranza della popolazione: l’esempio più probante è proprio Macron, che governa contro tre quarti dei cittadini che hanno votato partiti contrari alla guerra e, ciò nonostante, si da da fare per provocarla.
Anche i democratici americani, peraltro, si affannano a prevenire l’arrivo di Trump, che appare più propenso alla pace. Aspettiamo allora, con ansia, il venti gennaio, data in cui Biden e compagni smetteranno di nuocere, e speriamo che Trump mantenga i suoi propositi. E poi, come già altri articolisti hanno suggerito, preghiamo Dio, senza dimenticare Santa Maria, Regina della Pace.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenti all'articolo
Francesco
27 Novembre 2024 - 12:28
Ai tempi della crisi di Cuba, i Governanti europei si precipitarono a Washington per scongiurare la guerra nucleare contro l'URSS perché il Vecchio Continente sarebbe stato il campo di battaglia. Dal 2014 al 2022 non hanno mosso un dito, come se il rischio di un allargamento del conflitto non li riguardasse! Intanto suggerivano gli auguri di Natale "neutri"! Adesso siamo in bilico: se abbandoniamo
Francesco
27 Novembre 2024 - 12:27
Ai tempi della crisi di Cuba, i Governanti europei si precipitarono a Washington per scongiurare la guerra nucleare contro l'URSS perché il Vecchio Continente sarebbe stato il campo di battaglia. Dal 2014 al 2022 non hanno mosso un dito, come se il rischio di un allargamento del conflitto non li riguardasse! Intanto suggerivano gli auguri di Natale "neutri"! Adesso siamo in bilico: se abbandoniamo
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