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Lettera ai lettori
04 Dicembre 2024 - 10:52
Cari amici lettori, come sempre, tutti parlano di pace. Nessuno, però, sa dove si trovi ai giorni nostri. In Medio Oriente le cose vanno di male in peggio. In Libano la tregua, annunziata, stipulata e sventolata come progresso di pace, non sembra stia funzionando, se è vero (com’è vero) che entrambe le parti continuano a usare le armi. A Gaza nulla di nuovo, poiché Hamas, se pur ricoperta di ferite, continua ad avere radici nel territorio e a detenere gli ostaggi ancora in vitai (che non si sa più quanti siano); proprio ora arriva notizia di un accordo fra Hamas e Jihad per il futuro governo di Gaza. Un nuovo fronte si è aperto in Siria con l’avanzata e la conquista di Aleppo e altri per opera di terroristi sostenuti da Erdogan. Iran e Russia si sono schierati con Assad ed è ragionevolmente prevedibile un sostegno della Nato alla Turchia, che fa parte di quell’associazione per la guerra. In Europa la armi al momento tacciono, le piazze urlano. Il guerrafondaio Macron, fortunatamente, naviga in cattive acque: il suo governo di minoranza sarà in questi giorni abbattuto da un’unita maggioranza di destra e sinistra. Verosimilmente, il presidente francese s’inventerà un nuovo governo di minoranza per sopravvivere. Anche un altro governo che ha sostenuto la guerra ucraina, quello tedesco di Scholz, è in agonia: meglio per la Germania, in grave crisi anche per una guerra contraria ai propri interessi. Landini, in corsa per togliere alla Schlein il comando dell’opposizione, sembra pericoloso per la tranquillità dei cittadini, ma non per il governo italiano, l’unico solido fra quelli dei maggiori paesi europei. Il mainstream dell’informazione è focalizzato su storielle che non hanno riflesso sulla pace del mondo, come il conflitto fra Conte e Grillo nei cinque stelle e la crisi di Stellantis, senza contare l’esagerata diffusione delle notizie so omicidi nuovi e processi di Assise per omicidi vecchi. Forse, a parte le guerre in corso, maggiore attenzione meriterebbe la ricerca di chi c’è dietro le organizzazioni che gestiscono (sedicenti?) universitari e (cosiddetti) centri sociali per disturbare l’ordine pubblico; ma sarebbe anche interessante sapere chi ci sia dietro le grandi manovre che hanno coinvolto l’onorevole Cafiero De Raho (tenacemente giudice di se stesso). Chi vuole, insomma, anche la guerra civile? L’Unifil, intanto, resta sul confine attraverso il quale passa una delle guerre ancora in corso, nonostante tutto. I nostri militari a disposizione dell’Onu, come i loro colleghi di altre nazioni, rischiano la pelle e nessuno sa perché. Nessuno sa a che serva l’Onu, a parte la creazione di strutture che dovrebbero servire la salute pubblica in Medio Oriente e aderiscono in larga parte al gruppo terroristico che ha dichiarato guerra a Israele. All’università, una settantina d’anni fa, ho studiato il “diritto internazionale”: un fantasma che oggi tutti invocano per giustificare le proprie azioni e condannare quelle degli altri. Un sistema giuridico ha bisogno d un ente sovrano che lo imponga: dov’è oggi questo ente? Non si tratta certo dell’Onu, che serve soltanto a spendere il denaro dei cittadini del mondo per mantenere gente inutile, ma anche terroristi e giornalisti che il terrorismo sostengono (se non sbaglio, fra questi ci sarebbe anche qualche italiana). Non si tratta nemmeno dei cosiddetti tribunali internazionali, che non sanno neanche cosa significhi genocidio. Nemmeno, infine, l’Unione europea che, purtroppo, non si occupa più della lunghezza delle vongole e dei cicinielli, ma sta distruggendo l’economia del Continente con strane decisioni ispirate da un’ideologia “green”. Io amavo molto la tinta verde, quella delle foglie e dei “loden”; ma oggi, vedendo per quale opera mortale viene usata, preferisco l’azzurro del cielo, del mare, della Nazionale e del Napoli. Sì, anche di quel calcio che oggi è posseduto e gestito da Arabia Saudita e Abu Dhabi, ma è ancora meno peggiore delle guerre, delle congiure, delle stragi e degli omicidi che riempiono giornali e telegiornali.
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