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la riflessione

Si corre verso l’America ma l’America sta qui

Si perpetua il malvezzo di sperperare i fondi della ricerca

Si corre verso l’America ma l’America sta qui

Qualche settimana fa è partita da Napoli alla volta degli Usa un'allegra e nutrita (decine di persone) brigata variegatamente composta da prestigiosi fisici ed ingegneri di fama internazionale (insomma l’abito buono) fino a coltivatori diretti, per partecipare ad un evento sostanzialmente inutile e che sarebbe stato possibile svolgere online e cioè la sottoscrizione di un protocollo d'intesa con una università americana di buon livello ma certamente non una di quelle che fanno la storia.

Inutile precisare che gli ingenti costi di questo ennesimo caso di festoso e fastoso diportismo scientifico saranno tutti a carico delle risorse pubbliche mentre arrivano ingentissimi tagli al bilancio dell’Ateneo, riduzioni delle assunzioni e tagli al turn over e con il bilancio non si scherza come insegna la triste storia dell’Università di Cassino arrivata a un pelo dal fallimento, costretta così a disperdere sul territorio i suoi docenti migliori.

E poco importa se nelle aule scorre quando piove, se la rete telematica è molto scadente, se non vi sono spazi né alloggi per gli studenti né risorse per pagare straordinario e progressioni al personale tecnico amministrativo, tutti ambiti nei quali sarebbe più giusto e produttivo investire piuttosto che costringere ad andare in giro, magari contro voglia, un gruppo di persone che peraltro hanno dovuto assentarsi dalle lezioni, saltare le sedute di ricevimento degli studenti per un bel po' di giorni e gli esami, lasciando per di più l’ateneo senza un presidio di governo in una fase delicata.

Insomma si perpetua il malvezzo di sperperare i fondi della ricerca, che poi sono risorse pubbliche, in eventi che come tutti ben sanno, e questa è la cosa che più colpisce, si riduce ad una festosa gita fuori porta nell'ambito della più inutile passeggiata scientifica. Per di più il viaggio pare sia stato un mezzo flop visto che l’università americana si sarebbe rifiutata di sottoscrivere l’accordo per una laurea in cotutela limitandosi a uno dei tanti inutili accordi bilaterali e ciò poco importa mentre si corre verso l'America, ben consapevoli che l’America sta qui. E adesso la festa continua con il re di Spagna. Cui prodest?

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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