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08 Dicembre 2024 - 11:16
Beppe Grillo
Indipendentemente da quale sarà il risultato del voto-bis di verifica delle recenti decisioni di natura statutaria prese dalla Costituente rifondativa del M5S, voluta da Conte, il dado è già stato tratto. L’avvenuta pittoresca celebrazione dei funerali del Movimento da parte del suo fondatore garante però silurato stravolge ogni piano all’interno e nei rapporti esterni. Vinca Conte o vinca Grillo, il marasma stellare in atto, la scissione del Movimento, tra movimentisti e “poltronisti”, ormai irreversibile, fa di una forza politica, due debolezze, destinate a destabilizzare la sinistra, a cominciare dal Pd della Schlein. Cui è già arrivato da Conte un preavviso di fine alleanza.
Dare ragione a Renzi costa sempre, bisogna però riconoscere, in questa circostanza, che è stato il primo a criticare con forza il rischioso appiattimento del Pd sui Cinquestelle e la loro inaffidabilità. Nel suo saggio “Palla al centro”, del febbraio scorso, in un capitolo dal titolo: “Partito democratico. Arrivato grillino” ha saputo spiegare il paradosso Schlein. Che, “con la sua gestione ha inseguito talmente il Movimento Cinque Stelle da apparire più come una corrente del grillismo che un partito autonomo. La sesta stella più che il glorioso Pd dei tempi di Veltroni”. Nulla sarà più come prima? Di certo lo “spariglio grillino” fa saltare il vecchio schema spregiudicato dei corteggiamenti e delle intese interessate con il M5S. Un metodo che, nella scorsa legislatura, per assecondare le pretese dell’antipolitica, e comprometterla, ha fatto varare provvedimenti demagogici e disastrosi per la nostra economia.
A doversi interrogare per primo ora deve essere il Pd, ieri l’altro la lettera beffa, apparentemente provocatoria di Grillo, diretta alla segretaria Elly Schlein, in cui le propone di candidare Conte nel Pd è già l’indizio di un “auspicabile repulisti”. Comunque, tra letante analisi, riflessioni, approfondimenti e esegesi sull’attuale critico momento politico, le parole più veritiere, sagge e illuminanti, giova sottolineare, molto prima che si arrivasse a questa resa dei conti, sono state dette da una figura storica e prestigiosa del Pci, Aldo Cennamo, in un’intervista apparsa sul “Corriere dell’Irpinia” del 26 ottobre, a firma di Rosa Bianco e Fiore Carullo. “Il problema più grave del Partito democratico attualmente dice Cennamo è la mancanza di una missione chiara e condivisa, che può nascere solo da una discussione profonda e partecipata al suo interno.
Le divergenze di opinione devono essere affrontate apertamente, ma è fondamentale anche, ristabilire forme di partecipazione oggi pressoché inesistenti. Un partito non può aspirare a governare un Paese senza una solida base di riferimento, “senza una ideologia, una visione coerente della realtà, senza questo, rischiamo di allontanare sempre più i cittadini e di perdere il contatto con le vere esigenze della collettività”. Non potevano descriversi meglio di così i limiti dell’attuale mediocre Pd. L’implosione del M5S, le sue prevedibili incertezze riorganizzative, faranno aumentare, è nella natura di certe crisi, le pretese della sinistra fondamentalista di quel laboratorio permanente e finora inconcludente, per il varo della coalizione di alternativa, rimasta un’ipotesi.
Ora c’è però una forza di centro da rassicurare e per aver avuto ragione su tutti i fronti e come interprete della cultura liberale, di un’anima senza la quale, la sinistra non potrà mai vincere. “Il centro, prima di essere una posizione politica lo diceva il filosofo Augusto Del Noce è una cultura aliena dalla demonizzazione dell’avversario, la cultura dell’antiperfezionismo, che esprime una sintesi, in cui si possono affermare le proprie ragioni di parte, ma, con una modalità, tale da elevarsi al di sopra di una logica meramente di parte”. A questo punto c’è solo da chiedersi: ma la Schlein, già sullo spiedo per una serie di errori, ha cultura, formazione, esperienza e pazienza giuste per affrontare la sfida del post-populismo, di cui è stata corteggiatrice e corteggiata? C’è più di qualche dubbio.
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