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LETTERA AI LETTORI
11 Dicembre 2024 - 09:09
Le votazioni per le presidenziali
Cari amici lettori, la notizia della settimana sembra essere la caduta del regime siriano di Assad per l’invasione di un gruppo di “al Qaida” che, stranamente, non ha trovato resistenza. Dietro gli invasori sunniti c’è di certo la Turchia, ma strano è il commento di Biden, lieto e desideroso di processare (?) Assad.
Del resto è certo che dietro le primavere arabe del 2011 ci fossero gli Usa. Io non credo che la caduta di Assad sia un fatto positivo, come non lo fu quella di Gheddafi. Dev’essere della stessa opinione Israele se le sue truppe hanno varcato il confine del Golan, tranquillo fin dal 1974, e attaccato siti siriani di armi. In Medio Oriente, del resto, altri movimenti ispirati da Washington sono in corso.
Basti pensare alle agitazioni in Georgia, dove si tenta di abbattere il governo filorusso democraticamente eletto. Tra questi movimenti da guerra semifredda quello apparentemente più pacifico è quello che desta la mia maggiore preoccupazione. Si tratta di quanto è accaduto in Romania, dove la magistratura ha annullato il primo turno delle elezioni politiche, recependo le preoccupazioni per l’imprevisto successo di Georgescu che, dato dai sondaggi al 5%, era arrivato primo con il 23% circa dei voti, mentre i rappresentanti dei due partiti al governo erano rimasti fuori dal ballottaggio.
Il motivo dell’annullamento è stato trovato nell’intervento russo in campagna elettorale, con un’intensa propaganda su un social. La candidata liberale Lasconi, che avrebbe dovuto sfidare Georgescu nel ballottaggio, ha aspramente criticato la sentenza della Corte bollandola come “immorale e illegale” e sostenendo che “infrange l’essenza della democrazia, il voto”. “Oggi è il giorno in cui lo Stato romeno ha calpestato la democrazia”, ha aggiunto.
Il capo del partito di estrema destra Aur, George Simion, si è spinto oltre descrivendo il verdetto della Ccr come un “colpo di Stato in pieno svolgimento”. Mi sia consentito di aderire pienamente all’opinione di questi politici rumeni. In democrazia chi dovrebbe comandare è il popolo, che vota il candidato a lui più gradito. I risultati del voto possono essere considerati nulli solo quando vi è broglio nei conteggi oppure se l’elettore non è libero, a causa di costrizione o di corruzione.
In ogni altro caso la propaganda è un’attività lecita, che è parte integrante e fondamentale del processo elettorale. Se così non fosse, tutti i dem statunitensi dovrebbero finire all’ergastolo per quanto hanno detto e fatto contro Trump. La decisione dei magistrati rumeni uccide la democrazia perché aderisce a un’idea molto diffusa a sinistra, secondo cui tutto va bene solo quando vincono loro.
La drammatica situazione francese è un valido esempio di questa idea, fatta propria da Macron: un voto normale, che avrebbe premiato la destra lepenista, non si potava fare. Se consideriamo tutto quello che è accaduto e sta accadendo, dobbiamo concludere che non c’è più democrazia in Occidente. Viene meno allora ogni motivo per preferire i nostri sistemi, sempre più disumanizzati, a quelli russi, cinesi o nordvietnamiti. Speriamo che l’ascesa al potere della destra trumpiana arresti questa deriva, così come sembra sia avvenuto, ma solo parzialmente, in Italia.
Qui, pur di continuare a dar della fascista a Giorgia Meloni, i media controllati dalla sinistra hanno preferito nascondere la notizia della cellula criminale neonazista che voleva uccidere il nostro Presidente del Consiglio. Riuscite a immaginare la cagnara che avremmo visto e sentito se avessero progettato di uccidere Landini o la Schlein? Qualcuno dovrebbe rinverdire, insegnandolo alla sinistra, il disusato principio secondo cui “la legge è uguale per tutti”. Anche per la destra.
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