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L'opinione

Il dilagare delle baby gang: un fenomeno sottovalutato

L'intervento del presidente del comitato Valori Collinari Gennaro Capodanno

Il dilagare delle baby gang: un fenomeno sottovalutato

Sono trascorsi quasi 20 anni, da quando, nel settembre del 2005, l'inviato del settimanale "L'Espresso", il giornalista Leo Sisti, descrisse, in un lungo quanto dettagliato reportage, le scene di violenza che si registravano già allora a Napoli, segnatamente nel quartiere collinare partenopeo, a opera di bande di giovinastri, poi impropriamente denominate "baby gang", visto che si tratta di delinquenti seppure in età scolare, i quali, specialmente nei fine settimana, arrivavano a frotte sulla collina dai quartieri periferici della Città e dai Comuni della Provincia, utilizzando perlopiù la linea 1 della metropolitana. Un fenomeno non nuovo dunque, peraltro salito in numerose occasioni, anche in questi giorni, alla ribalta della cronaca nera. Nel lungo periodo trascorso purtroppo nulla è cambiato anzi la situazione è nettamente peggiorata, come denunciato da tempo anche dai genitori, preoccupati per la recrudescenza dei fenomeni di bullismo e di aggressione fisica che si verificano, sempre con maggior frequenza, a danno dei propri figli. Peraltro, in tutti questi anni, la scia di sangue causata da questi delinquenti in erba, che escono di casa armati di bastoni, coltelli e, in qualche caso, anche di pistole, con la chiara ed evidente intenzione di adoperarli, si è sempre più allungata al punto che la lista delle vittime, per lo più ragazzi in età scolare, somiglia oggi a un vero e proprio bollettino di guerra. Ma cosa hanno fatto concretamente le istituzioni preposte, fino a oggi, per debellare il fenomeno sia con interventi preventivi che con interventi repressivi? Poco o nulla, come è sotto gli occhi di tutti. Dunque perché meravigliarsi della scarsità delle denunce al riguardo? Con quale animo una persona che viene aggredita, malmenata e, in qualche caso, anche ferita al punto da dover ricorrere alle cure dei sanitari, pure per il timore di eventuali ritorsioni, può decidersi a denunciare se poi, anche sulla scorta dei pregressi, sa che non accadrà nulla e che, se anche questi criminali in erba venissero acciuffati e riconosciuti, poi non marcirebbero in galera, ma verrebbero riaccompagnati nelle proprie abitazioni, al massimo con una tirata d'orecchi, tornando a delinquere per strada già dal giorno dopo? I dati pubblicizzati in questi giorni su un presunta diminuzione di alcuni reati perpetrati a Napoli non tengono conto di un aspetto sostanziale: le persone sono sfiduciate. Inoltre hanno paura e sovente tollerano angherie e sopraffazioni, ricorrendo sempre meno alla denuncia alle autorità a tanto preposte. Al riguardo, solo per esemplificare, molti residenti del Vomero ricordano ancora il grave episodio, uno dei tanti, accaduto anni addietro, di un uomo che era andato a prelevare con la propria autovettura la figlia e che in piazza Vanvitelli fu pestato a sangue con calci e pugni per aver chiesto garbatamente di spostare un motorino che ostruiva il passaggio dell’auto. L’uomo, malmenato dal branco che stazionava permanentemente nella piazza, non vigilata, sotto gli occhi atterriti della figlia, rimase diverso tempo ricoverato in ospedale e dovette subire anche l’asportazione della milza. Solo due dei delinquenti che avevano partecipato all'azione delittuosa furono identificati e processati. Condannati, invece che lasciati in carcere, furono mandati agli arresti domiciliari. I tanti episodi analoghi a quello appena descritto, che testimoniano palesemente la resa dello Stato di fronte all'arroganza di queste bande di giovinastri, rappresentano l'ennesima testimonianza della totale perdita credibilità e fiducia, da parte dei cittadini, circa la capacità di arginare, con un programma concreto, efficace e soprattutto duraturo, che non si riduca dunque solo a qualche effimera iniziativa di facciata, il preoccupante quanto datato fenomeno delle baby gang. Un fenomeno che si continua a sottovalutare e per debellare il quale chiediamo ancora una volta la massima attenzione da parte di tutte le istituzioni preposte con interventi efficaci e continuativi. 

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