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L'opinione
24 Gennaio 2025 - 09:05
Le due torri ex Enel abbandonate al Centro Direzionale di Napoli hanno testimoniato per anni la crisi della città dei grattacieli progettata nel secolo scorso da Kenzo Tange. La rinascita possibile del centro e dell'area circostante si collega proprio al recupero a funzionalità di queste imponenti strutture.
In particolare, ha fatto clamore l'arrivo in una delle torri di Mermec, la più grande holding privata italiana nei settori dei trasporti, dell'aerospazio e della meccatronica digitale. Ma, tra traslochi in corso e prossimi spostamenti, entrambe le torri dovrebbero presto essere ripopolate. Non si tratta di un episodio isolato. Tra poche settimane, infatti, entrerà in funzione la stazione della linea uno, il centro sarà agevolmente raggiungibile da migliaia di utenti della metro.
Nell'area dell'ex mercato ortofrutticolo, accanto al centro direzionale, dovrebbe poi sorgere nello spazio di un paio d'anni il Palaeventi, con un investimento privato da 57 milioni (project financing). Napoli si doterà così non solo di un campo di basket con adeguata capienza per il pubblico, ma soprattutto di una struttura in grado di ospitare congressi internazionali e grandi concerti.
Queste evoluzioni si inquadrano nel progetto di valorizzazione del nodo intermodale Napoli Garibaldi, con un'area rigenerata urbanisticamente pronta ad accogliere chi arrivi dalla stazione. Anche in questo caso, nell’arco di un biennio, la situazione dovrebbe ulteriormente migliorare grazie alla stazione Capodichino della metro, che collegherà anche l’aeroporto a piazza Garibaldi e al centro direzionale.
Un programma di interventi così importante, in questa sede tratteggiato solo parzialmente, potrà contribuire al rilancio di Napoli, che già da qualche anno sta fornendo segnali di svolta: dalla crescita dei flussi turistici al consolidamento del polo di formazione digitale, al decollo di una moderna impresa della cultura e dello spettacolo.
L’auspicio è che gli interventi previsti, sia a est che nelle altre zone della città dove sono in atto o stanno per avviarsi grandi progetti di riqualificazione urbana, siano eseguiti con un'attenzione rigorosa al rispetto dei tempi. In troppe circostanze, nel passato, è accaduto che, a fronte di un qualsiasi intoppo, le opere in corso di realizzazione si trasformassero in eterne incompiute. Bisognerà agire con flessibilitàe modularità, prevedendo in ultima analisi dei ‘piani b’ e assicurando, quanto meno, la fruibilità parziale di quanto si è riusciti a completare.
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