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l'editoriale del direttore

Capodichino vergogna nazionale

Come un aeroporto frena lo sviluppo della Campania

Aeroporto Capodichino, nel 2024 intercettato un milioni euro non dichiarato

Sono una decina di anni abbondanti che questo quotidiano si scortica le mani dicendo che l’aeroporto comunale di Capodichino è il piu’ grande freno allo sviluppo di Napoli e della Campania. Basta viaggiare all’estero per rendersi conto che il target di Capodichino e’ quello di un aeroporto di una media cittadina svedese di 50mila abitanti. Per spazi, attrezzature, piste corte e infrastrutture. Non è paragonabile ad aeroporti intercontinentali come esistono in citta’ come la nostra; ad Amsterdam, Barcellona, Londra, Lisbona.

Capodichino e’ una vergogna nazionale per Napoli, il Sud e l’Italia. Sanno tutti che e’ impossibile ampliarlo, che una rete autostradale lo circonda da una parte e la citta’ si allunga dall’altra. Quindi l’ampliamento e’ solo un argomento pretestuoso, ridicolo, da veri analfabeti. La risposta all’ampliamento esiste da 50 anni, dico cinquanta anni, ed è un aeroporto gia’ esistente, un aeroporto militare semidismesso, con piste pero’ in grado di ospitare aerei per tratte intercontinentali, si chiama Grazzanise, e’ collegato a Napoli da un asse autostradale, e con l’allungamento della metropolitana potrebbe fungere alle funzioni di grande scalo del Sud, unica aerea europea di venti milioni di abitanti senza aeroporti internazionali.

Dovrebbe essere chiaro a tutti che oggi senza uno scalo serio e capiente non si va da nessuna parte. Non si intercetta quella che l’Ocse definisce la prima economia del futuro: quella turistica. Questo doveva essere chiaro ad esempio alla vigilia del Pnrr e lo scalo di Grazzanise aeroporto intercontinentale di Napoli avrebbe gia’ dovuto essere appaltato da anni. Sappiamo com’e’ andata. Nulla, come al solito, con grande danno per il Sud, e con il piano nazionale dei trasporti che ignora totalmente il Mezzogiorno.

La discussione di questi giorni è totalmente surreale, Capodichino puo’ servire a qualche volo locale, nulla piu’: oltretutto non ha spazio, è gestito come un mercato, appena si entra subito i gate di imbarco affogano ogni spazio: con le file che arrivano all’ingresso. Ogni volta che entriamo dentro proviamo una sensazione di vergogna, di poverta’ e di squallore.

Gli urbanisti seri, l’universita’, lo stesso sindaco di Napoli, persona degnissima, e forse uno dei migliori politici mai esistiti non solo in Campania ma in Italia, a cui auguriamo ruoli sempre piu’ importanti, dovrebbero seriamente affrontare la questione, il traffico aereo e’ una fetta rilevantissima dell’economia del futuro, non ci possiamo permettere di lasciarla agli altri, uno scalo intercontinentale nuovo potrebbe generare ventimila posti di lavoro, come illustrano ricerche serie ed importanti. Purtroppo bisogna smetterla di parlare di Capodichino, e affrontare la questione in maniera scientifica, razionale, non provinciale.

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