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L'opinione
03 Febbraio 2025 - 08:36
Il rischio di una nuova pandemia per il virus dell'aviaria interessa un virus conosciuto da molto tempo per cui sorge il dubbio che verosimilmente tutte queste riacutizzazioni (virus del Congo, virus cinese) siano la conseguenza del danno provocato dal vaccino anti Covid 19 ad mRNA (terapia genica) al sistema immunitario. L'influenza aviaria è una malattia virale che colpisce prevalentemente gli uccelli ma può essere contagiosa anche per l'uomo. Il virus aviorio patogeno fa parte del gruppo di virus influenzali di tipo A chesono suscettibili di instabilità genetica in quanto possono eventualmente mutare durante la replicazione del DNA. Essendo un virus che colpisce prevalentemente gli uccelli l'allarmismo è relativo perchè fondamentalmente dei 15 tipi di virus aviari appartenenti alla famiglia degli Orthomyxoviridae, soltanto il virus H5N1 può trasmettersi all'uomo. I sintomi sono prevalentemente lievi, come la congiuntivite e problemi respiratori, secondo l'Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) il rischio di contrarre la malattia è basso per la popolazione ma può diventare moderato per i lavoratori esposti in allevamenti infetti o ad ambienti contaminati. La sorveglianza in Italia è coordinata dal Ministero della Salute, dal Centro di referenza nazionale per l'influenza aviaria e dall'Istituto Zooprofilattico delle Venezie. I controlli per individuare tracce di H5N1 sono aumentati soprattutto nei pazienti a rischio, cioè quelli a contatto diretto con animali infetti, e contemporanemente affetti da virus influenzale perchè più suscettibili al contagio. Premesso che tutta la popolazione sottoposta a vaccinazione anti Covid 19 è verosimilmente più recettiva ad infezione ed al contagio, perché teoricamente immunodeficente, si consiglia a tal proposito in presenza di sintomi sospetti in tempi brevi di sottoporsi alla tipizzazione linfocitaria, un'indagine che ci permette di conoscere lo stato del sistema immunnitario da cui si può concretamente ipotizzare un eventuale deficit e l'eventuali terapie preventive.
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