Tutte le novità
L'opinione
06 Febbraio 2025 - 10:09
Eccoci a commentare la prima donna del 2025 morta per mano del marito. Sposati da appena 7 mesi, Daniele Bordicchia ed Eliza Stefania stavano affrontando un embrionale periodo di crisi e pare che lei avesse “osato” parlare di separazione. Talvolta queste ipotesi vengono lanciate come provocazioni per far scattare nel coniuge ripensamenti su eventuali condotte inadeguate. La reazione, però, negli uomini spesso è un’insana voglia di punizione. La pistola con cui ha ucciso prima la moglie e, poi, si è suicidato è quella che aveva in casa con regolare porto d’armi in quanto ex guardia giurata. Eliza aveva 30 anni e lavorava come operatrice sociosanitaria in una comunità di assistenza a bambini fragili dove nessuno l’aveva mai sentita parlare di crisi familiare. Lui, invece, da qualche mese aveva perso il lavoro ma la pistola non era stata restituita in quanto non di ordinanza come per le forze dell’ordine. Senza generalizzare bisogna ammettere che non è il primo episodio di cronaca che vede un ex guardia giurata fare uso dell’arma del precedente lavoro per “questioni private”. Evidentemente la condizione psicologica di sentirsi forti con un’arma pronta all’uso fa scattare in alcuni, certo non in tutti, quella protervia che può essere legata alla propria personalità specie se a ciò si aggiunge l’autorevolezza della divisa anche quando non la si indossa più. Tutto ciò unito al periodo negativo in ambito lavorativo e alla condizione, non rara, negli uomini di sentirsi vilipesi dall’essere lasciati dalla compagna può facilmente alimentare l’impulso del ricorso alla pistola. Chi, con regolare permesso, detiene un’arma dovrebbe avere radicate caratteristiche psicologiche che lo tengano lontano dal “fascino” di impugnarla ed usarla. Meglio ancora sarebbe limitare al massimo la presenza di armi in casa. Un vigilante, finita la funzione che legittima il possesso di una pistola, ha motivi di tenerla con sé? È tempo di provvedere a limitare sempre più simili occasioni “esplosive”. Ad inizio anno stavamo augurandoci che il 2025 facesse registrare un significativo cambiamento nell’uso della violenza contro le donne e quantunque sembri che nulla possa cambiare non rinunciamo alla speranza!
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo