Tutte le novità
l'intervento
18 Febbraio 2025 - 12:07
La triste vicenda di Villa Ebe, il castello caduto in disgrazia che sorge sulle rampe di Pizzofalcone, sembra finalmente aver imboccato la direzione verso una fiorente rinascita. Nei giorni scorsi, infatti, il sindaco Manfredi ha annunciato che sarà il Fai, la Fondazione che tutela e valorizza i beni culturali italiani, ad interessarsi della sua ristrutturazione e successiva gestione. È una buona notizia. Lo scandaloso stato di abbandono in cui sinora ha versato questo sito, devastato dall’incuria della pubblica amministrazione prima e da un incendio poi, era diventato un simbolo di degrado inaccettabile per una città costantemente tesaalla valorizzazione del suo inestimabile patrimonio storico, artistico e culturale.
Prima della sua decadenza, questo edifico di grande pregio architettonico, realizzato agli inizi degli anni Venti del secolo scorso dall’ingegnere anglo-italiano Lamont Young in onore di sua moglie Ebe, dava lustro a quella particolare zona della città, Monte Echia luogo fondativo di Napoli da parte dei primi greci. E proprio adesso che quest’area è stata interessata da una intensa attività di rivalutazione, come dimostrano il recupero del belvedere e l’attivazione del relativo ascensore di congiungimento con il borgo di Santa Lucia, Villa Ebe non poteva continuare ad essere trascurata e offesa dalla negligenza pubblica. Per noi dell’Automobile Club Napoli, poi, questo maniero ha un significato ancora più profondo, poiché il geniale personaggio che lo ha realizzato, Lamont Young appunto, non fu, solo, autore di importanti e avveniristici progetti architettonici, urbanistici e trasportici, ma anche il nostro fondatore nel lontano 1906.
Perciò, alla sua figura, abbiamo, da sempre, dato il massimo risalto, essendo una personalità di spicco della società napoletana a cavallo dell’Ottocento e del Novecento, che si è distinta per ardite intuizioni tutt’oggi di massima attualità. A lui si devono i primi progetti di metropolitana, addirittura trainata a cavalli, ed una grandiosa visione urbanistica per una zona – Bagnoli – ancora oggi in attesa di riscatto. Già agli inizi del secolo scorso, proprio per l’area ex Italsider, Lamont Young aveva le idee chiare: quella zona di Napoli andava sviluppata in chiave turistica. In particolare, egli prevedeva la realizzazione, insieme alla metropolitana, di un nuovo quartiere ad occidente della città il rione “Venezia” costituito da un insieme di isole divise da canali navigabili, raggiungibile attraverso un traforo di due chilometri che avrebbe collegato S. Lucia ai Campi Flegrei.
Questo grande canale, navigabile con bateaux mouches, avrebbe raggiunto la zona ex Italsider dove sarebbe dovuto nascere un quartiere residenziale a scarsa densità abitativa, ma con stabilimenti balneari e termali, giardini, zone terrazzate, un’incantevole spiaggia, un giardino zoologico, due laghi artificiali ed un Palazzo di Cristallo dedicato alle arti napoletane. Benché avesse fondato un Club dedicato al culto dell’auto, Young era ben consapevole dell’importanza di tutte le altre modalità di trasporto da far interagire nell’ambito di un più generale sistema di mobilità aperto anche alle vie del mare, del ferro e persino della fune visto che prevedeva un ascensore di collegamento con la zona collinare della città (il Vomero).
Abbiamo dovuto attendere un secolo prima che la “cura del ferro” nei trasporti decollasse nel nostro territorio, mentre riguardo alla risorsa mare c’è ancora da aspettare come dimostrano anche i dati allarmanti circa il deficit di posti barca diffusi nel corso dell’ultima edizione del Salone nazionale della nautica (Nauticsud). Per questo motivo riteniamo che Villa Ebe, opportunamente restaurata nel rispetto dell’identità originaria, venga successivamente destinata a diventare sede congressuale e di esposizione per la promozione e valorizzazione di progetti urbanistici e trasportici, una sorta di museo della mobilità.Sarebbe il miglior modo di onorare la figura di Lamont Young, dando continuità all’insegnamento di uno scienziato ingegnoso e lungimirante, il cui unico torto è stato quello di essere troppo avanti rispetto al suo tempo. E a tal fine l’Automobile Club Napoli, da lui fondato, è pronto a dare il suo contributo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo