Tutte le novità
L'opinione
19 Febbraio 2025 - 12:15
Giuseppe Castagna
Lo scontro epocale nel mondo della finanza italiano è attualmente tra Andrea Orcel capo azienda di Unicredit e Giuseppe Castagna suo omologo di Banco BPM. Senza sprofondare nei dettagli dell’operazione lanciata dal primo dei due banchieri a danno della più piccola delle due banche milanesi, tutti hanno preso buona nota del fatto che il manager romano dal cognome esotico vorrebbe fagocitare il Banco BPM.
I numeri sulla base del patrimonio, delle masse amministrate e degli impieghi darebbero ragione ad Orcel che con cipiglio teutonico ha mostrato di avere i numeri per talento professionale per azzardare l’operazione. Quello che fa tifare il pubblico non solo dei depositanti e dei prenditori di denaro più o meno pesanti sul piano finanziario perché l’operazione Unicredit finisca in un fallimento è senza essere millenaristi lo spessore umano dei due contendenti (non solo a livello fisico: Castagna è un ex atleta nuotatore) ed il cambio a livello internazionale di percezione delle priorità da dare ai comportamenti.
Senza essere faziosi il CEO di Unicredit appare come un imprenditore dalle caratteristiche fuori del comune con la calcolatrice sempre a portata di mano, mentre Castagna a parità di mezzi professionali mostra con evidenza molta attenzione alle qualità umane di clienti e di collaboratori. In un periodo di ripresa degli ideali conservatori e quindi legati alle tradizioni, l’atteggiamento da caimano funziona sempre meno e l’attenzione al qui e subito anche in campo economico apicale non garantisce il successo a medio e lungo termine.
Per il settore anche bancario, gli utili ottenuti con la alienazione degli sportelli; con l’eliminazione con “scivoli” dei dipendenti più anziani e sperimentati; con la riduzione dei costi con affidamento anche dei Bancomat a ditte esterne; con la lievitazione delle commissioni per servizi resi, non dà alle aziende creditizie la prospettiva di arricchimento in ambiti strategici (quanti sportelli ha eliminato l’Unicredit da Roma in giù per applicare la sinergia dei costi? Con grande disagio per gli imprenditori ed i depositanti soprattutto dei centri foranei).
Cosa che Castagna ha capito da tempo riportando a livelli di redditività il Banco BPM invidiabile anche per Crédit Agricol che della banca di Castagna è azionista attento investitore. Con la crescita esponenziale della enfasi per i valori, Giuseppe Castagna coniuga la concentrazione per i numeri con quella per il destino di clienti e dei dipendenti.
La sua uscita dal Gruppo Intesa Sanpaolo, non addebitabile a Carlo Messina, al tempo della sua Direzione Generale del Banco di Napoli determinò il sostanziale annichilamento radicale del vecchio e glorioso marchio del prestigioso ed antico Istituto di credito meridionale. Alla luce del nuovo che avanza è probabile con grande soddisfazione soprattutto dei Meridionali che a rimetterci le penne nel gioco del cambiamento degli equilibri bancari siano gli sciacalli.
carloni.f2@gmail.com
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo