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LETTERA DAL PALAZZO
21 Febbraio 2025 - 09:20
La segretaria del Pd, Elly Schlein
Si fa gran parlare delle lacerazioni che affliggono il centrodestra, impedendo all’alleanza tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia di consolidarsi superando ogni precarietà. Ma anche l’opposizione di centrosinistra è profondamente divisa al suo interno in correnti che sostengono tesi del tutto antitetiche.
Il monolitismo togliattiano che era una delle fondamentali caratteristiche del vecchio Pci non è ormai che un lontano ricordo. Non c’è argomento a proposito del quale non si accendano contrasti che hanno inevitabilmente effetti paralizzanti. I motivi di scontro tra i vari gruppi sono più che numerosi.
Il primo concerne senza dubbio i rapporti tra gli ex comunisti e gli ex democristiani. Questi ultimi si ritengono ignorati e privi di qualsiasi potere, tant’è che, sperando nell’aiuto del Vaticano, i cattolici democratici, come attestano le cronache recenti, starebbero pensando di dar vita ad un loro autonomo partito di stampo centrista e non è detto che non lo facciano.
Se questa ipotesi dovesse avverarsi, il Pd di Elly Schlein verrebbe con ogni probabilità messo in ginocchio. Il secondo motivo di divisioni riguarda il tipo di rapporto da tenere con il movimento Cinquestelle che è stato fino ad ora il principale alleato del Pd.
È noto che la base del partito non ha, come alcuni dirigenti, alcuna simpatia per i pentastellati che, tuttavia, sono indispensabili per dare all’opposizione una consistenza numerica almeno fino a quando non si realizzi una formazione cattolica di centro quale quella ipotizzata da Ruffini e che dovrebbe avere la sponsorizzazione del Vaticano.
La Schlein è consapevole di questo stato di cose che però costituisce un freno per ogni ipotesi di espansione del Pd. La terza ragione per cui il Pd è in difficoltà è costituita dalla mancanza di una idoneità che l’attuale segretaria non è riuscita a dare nonostante fosse proprio questo uno dei principali se non il principale compito che si sperava potesse assolvere quando ne assunse la guida.
È vero che le ideologie sono morte, come qualcuno afferma, ma è altrettanto vero che il partito non può sopravvivere se non ha un proprio progetto e se non sa come realizzarlo. Verrebbe da dire “se Atene piange, Sparta non ride” e dunque avuto riguardo alla situazione a cui si trova il Pd è chiaro perché, nonostante le sue carenze, il centrodestra rimane al potere e non corre, al momento, il rischio di essere sopravanzato.
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