Tutte le novità
Il corsivo
24 Febbraio 2025 - 09:08
Il mister degli azzurri, Antonio Conte
Non è l’Antonio Conte che conosco quello degli ultimi giorni. Non me ne voglia il tecnico leccese, ma ero convinto che la sua voglia di lottare ci fosse sempre e comunque. Il post gara della sconfitta con il Como ha evidenziato le mie perplessità. Sembra rassegnato l’ex commissario tecnico. Come se non fosse più convinto del progetto Napoli. Per amor del cielo, è una mia sensazione.
Ma Tonino da Lecce è ben altra cosa rispetto a quello attuale. È come se avesse capito che più di questo i suoi ragazzi non possono dare. È come se sapesse che oltre la zona Champions non si può volare. Eppure è stato in vetta alla classifica più di ogni altro suo collega. Ieri al Sinigaglia ha perso il primato. È rimasto a -1 dall’Inter diventata capolista per una notte. Dopo i tre pareggi consecutivi si è perso in riva al Lago. Al Nord parlano di crisi.
Ma fanno il loro lavoro visto che devono portare avanti i campioni d’Italia. Conte, però, non fa niente per ribaltare la situazione. Già nella conferenza stampa di vigilia si è notata una mancanza di spirito combattivo. Non ha risposto a qualche domanda scomoda e ha parlato della voglia di voler allenare una squadra che parta in pole position. Il popolo napoletano ha puntato tutto su di lui e se viene meno in questo modo scatta lo sconforto.
La piazza va in depressione. E non è giusto. Don Antonio ha la forza e l’esperienza per poter uscire da questo momentaccio. Che non è una vera e propria crisi. Certo, i numeri dicono altro. Ma il primo tempo della sfida a Fabregas ha detto altro. L’aveva preparata bene con il 3-5-2 l’ex Chelsea. Purtroppo, però, Rrahmani è voluto entrare nel guinnes dei primati del gollonzo. Aprendo così le porte del vantaggio al Como.
C’è stata la giusta reazione e il pari di Raspadori faceva ben sperare. L’xG era superiore rispetto ai padroni di casa. Durante l’intervallo, però, la squadra è rimasta negli spogliatoi. Così come i buoni propositi. Di Lorenzo e compagni sono andati in confusione. Hanno concesso il campo ai ragazzini lariani e dopo vari tentativi di favorirli il buon Lobotka è riuscito a regalare palla a Nico Paz che ha servito Diao per la rete del vantaggio.
E lì fu Napoli. È mancata la forza di reagire. Conte ha provato a mandare in campo forze fresche. Ma mancava l’abc dell’organizzazione tattica. Non ha funzionato niente. Un’involuzione preoccupante perché ha caratterizzato anche le partite finite in parità contro Roma, Udinese e Lazio. E adesso?. Son cavoli. L’Inter si è tenuta la testa della classifica e sabato arriva al Maradona con la consapevolezza di poter andare in fuga in caso di vittoria.
Certo, neanche gli Inzaghi boys hanno fatto chissà che cosa con il Genoa. Ma i tre punti li hanno incassati. Ci arrivano meglio al big-match rispetto ai partenopei. Ma se Conte torna ad essere Conte che conosciamo nulla è scritto. Intanto De Laurentiis, che non parla da tempo, ha voluto schierarsi al fianco del gruppo con un tweet di conforto: «Non è un punto in meno dall’Inter che ci deve spaventare. Noi siamo una grande squadra con un grande Allenatore. Noi siamo il Napoli. Forza Capitano. Forza Ragazzi».
Don Aurelio viene ritenuto responsabile da molti tifosi del crollo post cessione Kvaratskhelia. La gente proprio non ce la fa a dimenticare la mancata sostituzione del georgiano. E naturalmente, davanti ad una sconfitta, sa con chi se la deve prendere...
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo