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L'opinione
26 Febbraio 2025 - 12:17
Un recente pronunciamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha sollevato un punto cruciale sulla campagna vaccinale anti-Covid: secondo la Corte la somministrazione dei vaccini sarebbe dovuta avvenire solo previa prescrizione medica, con il medico libero di valutarne l’opportunità e persino sconsigliarne l’uso in singoli casi. In realtà l'atteggiamento della classe medica non è stato di grande utilità infatti le due categorie, i medici di Medicina Generale ed i medici vaccinatori occasionali, non hanno considerato con estrema diligenza l'ananmesi dei singoli pazienti. Alcune volte pur con documentazione medica non hanno voluto accettare che venissero esonerati dalla vaccinazione e di conseguenza protocollati. I medici non solo non erano obbligati a somministrare il vaccino, ma anzi dovevano valutarne rischi e benefici per ogni singolo paziente. Questo principio, se confermato nei contesti giudiziari nazionali, potrebbe rimettere in discussione alcuni procedimenti disciplinari e legali contro quei sanitari che scelsero di non vaccinare o di sconsigliare la vaccinazione in determiati casi. Da tener presente che alcune volte le case farmaceutiche produttrici avevano sottolineato che per alcune patologie non era opportuno sottoporre il paziente a vaccinazione. A difesa della categoria dei medici dobbiamo ricordare che la Fnomceo, la Federazione Nazionale dei Medici Chirurgici ed Odontoiatrici, aveva dichiarato ripetutamente in epoca preCovid che un medico ha il dovere di promuovere attivamente le campagne vaccinali e che non può, "pena la violazione del codice deontologico", sconsigliare i vaccini, di qualsiasi tipologia. La sentenza apre anche un altro fronte: il concetto di responsabilità professionale dei medici vaccinatori. Se la somministrazione del vaccino doveva essere subordinata ad una prescrizione medica individuale, si potrebbe configurare una responsabilità per chi ha eseguito vaccinazioni in modo indiscriminato, senza una valutazione caso per caso. Questo potrebbe avere conseguenze nei procedimenti giudiziari in corso, soprattutto per coloro che hanno segnalato effetti avversi. Ovviamente l'intera campagna vaccinale anti-Covid potrà essere messa in discussione anche attraverso la Commissione di'inchiesta che è in atto in Senato. La Fondazione Mediterraneo ribadisce la necessità che i prossimi vaccini siano programmati con l'aiuto di tutte le Nazioni e soprattutto approfittando della Commissione d'inchiesta sulla gestione del Covid si diano indicazioni anche politiche più precise.
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