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LETTERA DAL PALAZZO
28 Febbraio 2025 - 08:50
Mario Draghi
È ormai definitivamente assodato che la nuova America di Donald Trump non ha alcuna simpatia per l’Europa alla quale preferisce l’alleanza con Vladimir Putin cui lo legano un comune sentire e una comune visione del mondo. È evidente che l’alleanza di fatto realizzata tra Trump e Putin è destinata a mettere in ginocchio l’Unione Europea poiché né Ursula von der Leyen né Giorgia Meloni sono in grado di opporsi con qualche possibilità di successo ai due colossi che puntano a dividersi le aree di influenza del mondo anche se la nostra premier ha saputo conquistare i favori del presidente statunitense.
In realtà, e molti Paesi europei cominciano a rendersene conto, c’è un solo personaggio in grado di fronteggiare con qualche possibilità di successo il presidente russo e quello americano: questo personaggio è italiano, si chiama Mario Draghi, e per la sua autorevolezza e per la sua competenza non esiste leader, per quanto potente, in grado di metterlo in difficoltà. Per una situazione eccezionale quale quella della politica internazionale è indispensabile far ricorso a soluzioni eccezionali.
Così, per assurdo che possa apparire, potrebbe prendere corpo (e, a quanto sembra, alcuni stati europei ci starebbero pensando) l’ipotesi di affidare a Draghi un incarico particolare: quello di Commissario straordinario, o comunque qualcosa di simile, per trattare con gli Stati Uniti e la Russia gli sviluppi della situazione per quello che concerne l’aspetto economico. In effetti affidarsi a Draghi è forse l’unica possibilità che l’Europa ha di non essere schiacciata dalla pressione delle due grandi potenze.
Quanto a Draghi, mentre non sembra assolutamente interessato a incarichi di governo in Italia, pare attratto dall’idea di fare qualcosa per evitare il tracollo, annunciato, dell’Unione Europea alla quale, in più di una occasione, non ha risparmiato i propri suggerimenti, avvertendola dei pericoli che potrebbero derivarle dalla coalizione tra Putin e Trump seguita alla elezione di quest’ultimo alla presidenza degli Stati Uniti.
Non a caso, del resto, nei giorni scorsi il vicepresidente statunitense ha dichiarato che il suo paese preferisce avere a che fare con la Russia piuttosto che con l’Unione Europea. Soltanto Draghi potrebbe forse impedire che tra Russia e America si saldi un’alleanza che porti alla divisione del mondo in due sfere di influenza. Il che è, ovviamente, da evitare.
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