Tutte le novità
L'opinione
07 Marzo 2025 - 09:34
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi
I Comuni stanno facendo meglio di altri soggetti attuatori del Piano di ripresa e resilienza, come le Regioni, gli Istituti scolastici, i musei o le grandi imprese pubbliche. Dalle informazioni disponibili sul portale Italia Domani, che monitora l’andamento del Pnrr, risulta che l’86,3% degli interventi di cui sono attuatori i Comuni starebbero “viaggiando'”nel rispetto dei tempi. In particolare, su quasi 64 mila cantieri comunali, il 40% è in esecuzione, il 17% è in fase di collaudo e il 28% è già completato.
Il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, in qualità di Presidente dell'Anci, ha chiesto che della superiore performance dei Comuni si tenga conto per adeguare le procedure inerenti anche altre fonti di finanziamento, come ad esempio i fondi coesione. Manfredi, in pratica, sostiene che, quando le circostanze lo consentono, vanno eliminate intermediazioni statali o regionali che finiscono solo per rallentare il percorso attuativo, assegnandole risorse direttamente agli enti locali. La tesi del Presidente dell’Anci va nella direzione, più volte auspicata in questa sede, della sburocratizzazione, processo ineludibile se si intende migliorare la pubblica amministrazione.
Rafforzare ipoteri di gestione dei Comuni costituirebbe tuttavia solo un piccolo contributo alla risoluzione di un macro problema. Non possiamo ad esempio trascurare il deficit di personale pubblico, quantitativo e qualitativo, da cui è afflitto il Mezzogiorno. Un Sud che, pure nella partita Pnrr, accusa ritardi corposi rispetto al Centro-Nord. In una regione come la Campaniaè stato rendicontato appena il 13% della spesa per gli interventi programmati.
Gli interventi per il Sud presentano, inoltre, una percentuale maggiore di opere infrastrutturali di dimensione ben superiore a quella comunale e di conseguenza anche di maggiore complessità. Il motivo è che la riduzione del gap con il resto del Paese poggia, in primo luogo, su un incremento della dotazione di infrastrutture e di servizi. Una delle grandi opere in ritardo, per motivi di ordine geologico, è la Linea Alta Velocità Salerno Reggio Calabria.
La vicenda è molto seria, anche perché, se non si completa l'alta velocità fino a Reggio, si pregiudica anche l'impatto positivo del futuro ponte di Messina, trattandosi di opere strettamente correlate per assicurare collegamenti più rapidi ed efficienti tra la Sicilia e il resto d’Italia e d’Europa. Occorre dunque che, soprattutto sulle grandi opere, il Governo attivi contromisure adeguate per evitare di perdere opportunità fondamentali per il rilancio del Sud.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo