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19 Marzo 2025 - 09:55
Si è aperta la via della pace in Ucraina. “Oggi il mondo è diventato un posto molto più sicuro”: è stato questo il primo commento dell’inviato speciale del Cremlino Kirill Dmitriev al termine della telefonata tra i leader delle massime potenze militari del pianeta. Una giornata che potrebbe divenire storica. Vladimir Putin e Donald Trump hanno riaperto le porte dinanzi alla pace e questo conta più degli ostacoli che nella stessa Europa già vengono installati lungo il percorso del negoziato. Lo spiega il comunicato ufficiale: “Entrambi concordano sulla necessità di pace e di un cessate il fuoco… e che questo conflitto deve concludersi con una pace duratura”.
Il presidente russo ha ringraziato il capo della Casa Bianca “per il suo desiderio di contribuire al raggiungimento del nobile obiettivo di porre fine alle ostilità e alle perdite umane”, ha bloccato gli attacchi alle centrali e condiviso “l’idea di un “cessate il fuoco di trenta giorni”. Ha, tuttavia, posto precise condizioni per evitare che di questa tregua ne profitti il regime di Kiev. Ha infatti indicato “una serie di punti significativi” per garantire un controllo efficace del cessate il fuoco“lungo l’intera linea di contatto”. Inoltre, ha sottolineato la “necessità di porre fine alla mobilitazione forzata e al riarmo delle forze armate” di Kiev. Significativo che al primo posto delle “condizioni-chiave”del capo del Cremlino vi sia “la completa cessazione” sia dell’Intelligence, sia degli “aiuti militari stranieri” alle forze armate ucraine. Com’era prevedibile, i presidenti statunitense e russo non si sono limitati all’esame della sola crisi in Europa.
Nel giorno stesso nel quale l’incendio mediorientale si alimentava con i bombardamenti a Gaza hanno convenuto sull’opportunità di mettere le basi di una “cooperazione” volta ad ”impedire futuri conflitti”, sottolineando la “necessità di fermare la proliferazione di armi strategiche” e di impegnarsi nei controlli. Hanno tenuto a rendere noto che entrambi “condividono l’opinione che l’Iran non dovrebbe mai essere nella posizione di distruggere Israele”. Quella che Trump e Putin hanno delineato è una cooperazione a vasto raggio “reciprocamente vantaggiosa”: hanno perciò “preso in considerazione un’ampia gamma di ambiti”, a cominciare dai “settori economico ed energetico”.
Insomma, siamo di fronte ad una potenziale svolta totale nelle relazioni tra l’America di Trump e la Russia di Putin. Dal confronto al limite dello scontro alla collaborazione. E il segnale d’inizio lo daranno… le partite di hockey che si scambieranno i due Paesi. Le possibilità che questa svolta tra America e Russia abbia successo non sono poche. Per un semplice motivo:un fallimento trascinerebbe inevitabilmente quello dei due leader.
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