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lettera al direttore

Pace o illusione? L’Europa spettatrice

La constatazione che non contiamo niente nello scenario mondiale

Svolta Trump, tregua ma niente pace

Donald Trump

Gentile Direttore, “è scoppiata la pace” mi verrebbe voglia di dire, se non fosse che questa locuzione molto invocata, tanto abusata strumentalmente, poco attuata in pratica, oggi è tanto lontana, quanto illusoria. I cosiddetti “buoni propositi” di Trump per far cessare la guerra in Ucraina si scontrano con la reale volontà dello ”zar” Putin di volere una cosiddetta “pace giusta”, locuzione anche questa che fa a pugni con la logica, perché non riesco a concepire una “pace ingiusta”, vera contraddizione in termini. Mi sono sempre chiesto, infatti, tra le tante storture della nostra lingua e concetti, cosa significa adottare il termine, ad esempio, di “lavori socialmente utili”, come se ci fossero i “lavori socialmente inutili”. Potenza del linguaggio accattivante dei fautori di frasi roboanti, per raccattare il consenso di una distratta opinione pubblica.

Tornando alla martoriata Ucraina, credo che una normale intelligenza e cultura di ogni cittadino non possa fare a meno di considerare tre elementi fondamentali: detto della volontà del Presidente Putin di volere annettere in pratica gran parte dell’Ucraina, levandole anche un qualsiasi sbocco al mare con l’annessione della Crimea e chiusura al proprio traffico del mar Nero, è altrettanto evidente che il Presidente americano Trump ha solo interessi commerciali per lo sfruttamento delle cosiddette terre rare, oggi così importanti e strategiche per la componentistica dei moderni sistemi di telecomunicazioni e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Quanto egli abbia in cura il Presidente Zelensky e con lui il popolo ucraino lo si è visto come è stato trattato da lui e dalla sua corte, giornalisti compresi, nella visita allo studio ovale del Presidente americano. Pace, dunque, ma quella “ingiusta”, “cotradictio in terminis” come dicevo pocanzi, con mortificazione di un popolo che ha mostrato vero eroismo e che voleva emanciparsi dall’oppressione subita per più di un cinquantennio da un regime sovietico che con Putin continua ad essere tale.

Terzo elemento, che dovrebbe mortificare tutti noi dell’Europa Occidentale, la constatazione che non contiamo a niente nello scenario mondiale. L’Europa, da millenni “faro della civiltà”, che affonda le sue radici di vera democrazia, facendo eccezione solo per il ventennio fascista e nazista, nell’antica “demos“ greca, oggi è percepita da queste autentiche autocrazie, come la Russia e la Cina, o, per mentalità autocelebrativa, dallo stesso Trump, come un insieme di Stati inermi ed inetti, che, tra l’altro si sono avventurati in guerre suicide tra le stesse Nazioni. Nelle due guerre mondiali del 1915-18 e 193945 abbiamo, noi europei, dimostrato il “meglio” della nostra “disunione”, con distruzioni catastrofiche che lasciano il segno per generazioni. Alla fine delle ostilità, comunque, ci fu una parvenza di tornare finalmente ad una “pace duratura”, e così è stato per mezzo secolo. Oggi, con scenari mondiali completamente capovolti, ci accorgiamo che siamo considerati semplici comprimari, se non del tutto inutili, tanto che, unico caso nella storia millenaria dei popoli, due Nazioni contrattano sulla pelle di un’altra Nazione sovrana la suddivisione del suo territorio, senza che questa partecipi al tavolo di una qualsiasi trattativa, escludendo anche tutte le Nazioni dell’Europa Occidentale che sono intervenute ed ancora intervengono massicciamente in aiuto di questa Nazione confinante, che ha chiesto di entrare nella stessa Ue.

In questa drammatica confusione e sfilacciamento delle nostre democrazie occidentali, l’Italia, poi, si “distingue”, come sempre per la sua disunità imbelle, nel nome di una pace ad ogni costo, ben sapendo che alla fine all’Ucraina rimarrà, se rimarrà, una parte di territorio “autonomo”, con un Governo di comodo per Putin, come voleva fare ai tempi dell’intervento armato di tre anni fa. Dalle piazze, i cosiddetti “intellettuali” invocano la “pace”; i partiti, movimento 5 Stelle in testa vogliono la “pace”; il popolo, ovviamente, invoca la “pace”. Poi, se si parla di investimenti sulla Difesa, che significa soprattutto accrescere e migliorare i nostri sistemi elettronici e la nostra “intelligence”, si scatena l’inferno. Vogliamo la pace per il semplice fatto di invocarla a piena voce: la Russia, la Cina, l’America ed anche le Nazioni islamiche, Iran in testa, devono… ubbidirci. Come sapete, nei 200.000 anni trascorsi dalla prima apparizione dell’Uomo, ha funzionato sempre così…. Per favore, paladini della finta pace, non prendeteci almeno per i fondelli.

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