Tutte le novità
La riflessione
22 Marzo 2025 - 09:00
La vulcanologa Francesca Bianco
Dopo la scossa di magnitudo 4.6 registrata nei giorni scorsi ai Campi Flegrei, con encomiabile tempestività, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha convocato un punto stampa. Tra le tante precisazioni fatte dal Direttore dell’Osservatorio Mauro Antonio Di Vito e dalla Direttrice del Dipartimento Vulcani Ingv Francesca Bianco, la più importante, a parere di chi scrive, è stata la conferma della mancanza del rischio imminente di un’eruzione.
Quando si affronta un fenomeno emergenziale, bisogna circoscrivere l’ambito d’azione. Il bradisismo flegreo è una condizione ‘congenita’ al territorio, che si misura con i millenni. Laddove vi fosse risalita del magma, andrebbe rivisto qualsiasi piano di intervento. Ma una eventualità simile può accadere tra un anno come tra secoli, e per ora, quindi, il senso comune ci obbliga a non tenerne conto. Vi sono, peraltro, interrogativi elementari cui vanno date risposte scientifiche, scevre da tecnicismi da addetti ai lavori. Provo a fare qualche esempio.
Qual è la probabilità di eventi tellurici che superino ampiamente la soglia di 4.6, la magnitudo più elevata raggiunta da quando ha ricominciato a intensificarsi il fenomeno del bradisismo nei Campi Flegrei? Se, come ha sottolineato qualche settimana fa il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabio Ciciliano, con una scossa di magnitudo 5 crollerebbero i palazzi e si conterebbero i morti, qual è, allo stato delle conoscenze, la probabilità che tale sciagurata prospettiva si concretizzi? È nel giusto l’assessore alla Protezione Civile del Comune di Napoli, Edoardo Cosenza, quando sostiene che la probabilità è ridottissima?
E se ha ragione, quali sono i prevedibili effetti delle scosse più elevate ragionevolmente ipotizzabili nell’area (intendendo, per ‘ragionevolmente’: apprezzabili probabilità che l’evento si verifichi, sulla base delle serie storiche in possesso degli esperti)? Cosa si sta facendo o si dovrebbe fare per mettere in sicurezza gli abitanti di Pozzuoli e dintorni? Quando sarà completata la mappa del rischio, immobile per immobile?
È in atto, contestualmente, una selezione degli immobili a rischio, che possa distinguere caso da caso, praticabilità o meno di un intervento di consolidamento? È stimabile l’importo finanziario che dovrebbero accollarsi le Istituzioni? Per ultimo: vi sono pericoli per Napoli e altre aree vicine all’epicentro? Fare chiarezza su questi dubbi che, credo, si pongano i comuni cittadini, sarebbe cosa sana e giusta.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo