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26 Marzo 2025 - 09:28
Il parco Verde di Caivano
Quando si affrontano temi fondamentali per la comunità non ci si può permettere di lasciare nulla al caso: si deve badare direttamente alla sostanza. E soprattutto bisogna essere chiari, concreti, mettendo sul piatto, oltre alla visione d’insieme rispetto a fenomeni che continuano a incidere negativamente sui nostri territori, la programmazione necessaria per affrontarli e provare a sconfiggerli definitivamente e con misure efficaci. Perché è dai valori della sicurezza, dal principio di legalità, dalla garanzia di adeguati standard di vivibilità che dipende la qualità della vita e, spesso, la vita stessa di ognuno di noi. È questo lo spirito che ha animato l’iniziativa della Lega che si è tenuta a Città della Scienza, a Bagnoli, e che ha visto, oltre alla presenza del nostro leader, vicepremier e ministro Matteo Salvini, quella dei ministri Matteo Piantedosi e Giuseppe Valditara, dei sottosegretari Claudio Durigon e Nicola Molteni e di tutte le donne e gli uomini di un partito che fa dell’azione corale, costruttiva, territoriale e di prossimità la sua principale forza, con l’obiettivo di dare risposte ai cittadini con i fatti.
Da napoletano mi sono sentito particolarmente felice che proprio qui a Napoli, in Campania, sia stata ribadita la volontà di affermare gli altissimi valori della sicurezza e della legalità, di far sentire ancora una volta la presenza, la vicinanza, l’attenzione massima dello Stato, in un territorio dove decenni e decenni di amministrazioni di sinistra hanno ridotto ad elemosina ogni diritto! È così, la situazione è drammatica: si continua ad elemosinare per uno spazio di aggregazione, si elemosina per la dignità di interi quartieri e di interi paesi, per i collegamenti e i trasporti, per i servizi basilari la cui mancanza produce ulteriori ghetti, aumenta la distanza tra il centro e le periferie, infonde il senso dell’abbandono e dell’isolamento e discrimina centinaia di migliaia di cittadini.
Soprattutto, però, qui, nella nostra città, nella provincia, nel resto della Campania si continua a restare col fiato sospeso quando i nostri ragazzi sono in strada, quando escono con gli amici per una passeggiata, quando un genitore non può far altro che affidarsi alla preghiera perché i propri figli non si trovino in mezzo ad una “stesa”, o sulla traiettoria di pallottole vaganti nel corso di una sparatoria tra bande di criminali. Di giorno, come di notte. Al di là dell’ipocrisia cinica e del buonismo della sinistra la solita “scusa” che si sbaglia perché si è vittime della società Napoli è la città in cui giovani vite innocenti come quella di Giogiò, di Francesco Pio, di Annalisa e di tanti, troppi altri, sono state spezzate nel nome della violenza e della prevaricazione, spesso anche per futili motivi.
Non solo: è la città in cui ci sono livelli inaccettabili di dispersione scolastica, in cui il lavoro, soprattutto per i più giovani, continua a restare una bella parola che troppi ancora temono di poter pronunziare soltanto lontano da casa, alla ricerca di un futuro e di una vita migliore. Di fronte a tutto questo, però, ora una risposta, concreta, finalmente c’è. Il 21 marzo, proprio dalla nostra iniziativa, è partita una nuova stagione per Napoli e per il resto del Paese: una primavera di speranza e soprattutto di certezze e di fiducia, dimostrando che un’altra strada è possibile, un altro corso si sta già percorrendo e sta dando i suoi frutti. A Bagnoli abbiamo declinato le tre direttrici lungo le quali stiamo dando senso e concretezza all’idea di sicurezza: interventi strutturali, sia di prevenzione che di inasprimento delle pene per chi delinque, per contrastare in maniera efficace la criminalità e l’illegalità ad ogni livello; potenziamento delle infrastrutture e dei collegamenti, riavvicinando anche materialmente le periferie alla città per abbattere le distanze; interventi di inclusione per migliorare la dimensione sociale della vita dei cittadini; misure per l’occupazione per favorire sviluppo e lavoro; educazione alla cultura della legalità, già al tempo della scuola, perché è la scuola il perno centrale per la crescita e la formazione dei nostri giovani anche nella prospettiva del loro inserimento nella società e nel mondo lavorativo.
È innegabile infatti il grande lavoro del ministro Valditara che ha reso di nuovo centrale non solo il principio del merito, ma anche quello del rispetto che gli studenti e le loro famiglie devono alla scuola e a chi la rappresenta. Comportarsi bene in classe, avere la giusta condotta, è il primo passo per apprendere e fare proprio un modello sano di crescita. Ecco perché chi non si attiene a questi principi fondamentali a cominciare dal genitore che, con il suo comportamento irresponsabile, favorisce l’assenza dai banchi del proprio figlio sa che ora verrà ricondotto, se serve, anche con misure sanzionatorie, lungo la strada giusta. Com’è decisivo il contrasto al drammatico fenomeno della diffusione delle armi tra i giovani. Il Governo, anche grazie alle misure introdotte dal Decreto Caivano, sta facendo sentire forte la presenza dello Stato: un numero sempre maggiore di forze dell’ordine sul territorio, il potenziamento dei controlli sia nelle scuole che nelle aree più sensibili, l’istituzione di “zone rosse”, la realizzazione, dopo decenni di immobilismo e di indifferenza (specie da parte delle Amministrazioni locali), di strutture sportive e sani spazi di aggregazione dove prima c’era il “deserto”, l’implementazione della videosorveglianza.
Sono soltanto alcuni degli strumenti già in campo che stanno concretamente dimostrando che si può agire contro il degrado per il recupero dei territori e per il rilancio anche delle tantissime imprese, dalle straordinarie potenzialità, che hanno dovuto fare i conti, per decenni, soltanto con la mancanza quasi totale di sostegno da parte delle Istituzioni. Certo, c’è ancora tanto da fare, ma ora esiste una linea d’azione e un disegno strategico. Quelli sottolineati con forza da Matteo Salvini, il primo ad agire con i fatti, il primo a mostrare la massima attenzione e ad impegnarsi per il bene della nostra città, della nostra regione, del Mezzogiorno e di tutto il Paese. Il primo a dire, a chiare lettere, che la sicurezza è forse il principale dei diritti fondamentali da garantire ai cittadini, a partire dai più deboli che non devono, né possono, essere più lasciati soli al proprio destino. Senza sicurezza, senza l’affermazione del principio di legalità, non c’è libertà, non c’è futuro. A differenza di De Luca e del Pd, noi della Lega e del centrodestra lo sappiamo bene.
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