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28 Marzo 2025 - 09:38
V rata Pnrr, come trasformare un successo in un conflitto
Nel quadro del Piano d’azione per l’export presentato nei giorni scorsi dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, un ruolo di spicco spetterà alla Simest. La società metterà in campo più di un miliardo di euro, attraverso una serie di strumenti finanziari per sostenere il made in Italy. Sarà supportata la competitività delle imprese e delle filiere, sarà estesa la misura Africa del Piano Mattei per consentire, tra l’altro, anche a imprese non esportatrici di investire nel continente nero. Una parte delle risorse sarà inoltre destinata a mitigare i costi delle tariffe per le imprese energivore, e non saranno trascurati neppure il rafforzamento patrimoniale delle imprese e l’innovazione dei processi produttivi.
A questa dotazione finanziaria considerevole potranno attingere anche le impres e del Sud che, soprattutto in Campania, stanno finalmente conquistando i mercati d’oltre confine. A Napoli, in particolare, si punta ad attrezzarsi sotto tutti gli aspetti per acquisire una dimensione mondiale, superando residui provincialismi. Non a caso, un imprenditore titolare di un brand prestigioso, come Maurizio Marinella, cerca di promuovere di qui a un anno una settimana internazionale napoletana della moda, sul modello di Milano e Firenze.
Proprio in questi giorni si è svolta la terza edizione di Meet Italian Brands, che ha richiamato alla Mostra d’Oltremare oltre 100 buyers, provenienti da 35 Paesi e 5 continenti. La Campania, con 27 mila unità, ha la seconda filiera della moda nazionale per numero di imprese, con circa 20 miliardi annui di fatturato e 110 mila addetti. Parliamo del 9% degli occupati del settore in Italia, del 50% di quelli del Meridione.
Questo patrimonio produttivo deve crescere con l’internazionalizzazione, ma anche con la formazione di una manodopera specializzata. In questo senso, ben venga l’iniziativa, avallata dal ministro per il Made in Italy Adolfo Urso, di definire un protocollo di cooperazione tra l’Università Vanvitelli e altri atenei del Mediterraneo proprio sui temi della formazione, dell’innovazione e della ricerca.
A Napoli è forte l’impegno della "Confraternita dei Sartori 1351", che con il concorso “Il Ditale d'Oro" punta a valorizzare le giovani leve della sartoria artigianale italiana. È auspicabile, peraltro, un sostegno istituzionale per le tantissime botteghe artigiane, con contributi pubblici che li ripaghino dei costi per insegnare il mestiere a tanti giovani apprendisti , futuro del nostro artigianato d’eccellenza.
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