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LETTERA AL DIRETTORE

Il bradisismo e l’azione distruttrice degli uomini

Siamo tornati nell’antica figura del merlo che durante il temporale invocava Giove perché un fulmine non lo colpisse sul ramo su cui si poggiava impaurito

Il bradisismo e l’azione distruttrice degli uomini

Gentile Direttore, in questi giorni sono accaduti tanti avvenimenti, per cui risulta difficile individuare l’argomento su cui concentrare l’attenzione nella consueta rubrica settimanale.

Il ripetersi costante del bradisismo nei Campi Flegrei, con la bella ed antica Pozzuoli al centro, e tutta l’area circostante comprendente il territorio a nord di Napoli, con interi quartieri ad alta conurbazione, come Fuorigrotta, Bagnoli, Pianura, Soccavo, ed altri Comuni risalenti a più di 2000 anni fa, come Cuma, Monte di Procida, Arco Felice, con l’aggiunta anche di terremoti di una certa rilevanza, sono un problema, per non dire tragedia, di difficile risoluzione, proprio perché l’intera area interessata al fenomeno è diventata negli anni un territorio dove l’antropizzazione supera il mezzo milione di abitanti.

Il piano, meglio dire “i piani” di evacuazione sono aggiornati alla bisogna, ma si sa che il danno maggiore sarebbe più l’annuncio di una imminente esplosione della “caldera” sotto il territorio puteolano, con la fuga precipitosa e rovinosa degli abitanti in preda al panico, che la stessa eruzione. Per non parlare, poi, della collocazione degli abitanti fuggiti, che andrebbero allocati fuori la Campania, addirittura in località del Nord Italia.

Ed allora, ci si affida al solito Santo protettore, sperando che il fenomeno si attenui, come sta accadendo negli ultimi giorni, in modo che i cittadini quasi rassicurati non facciano troppa pressione sulle Istituzioni. Vogliamo parlare, allora, per analogia,del terribile terremoto del Myanmar, ex Birmania, con 54 milioni di abitanti, colpito da uno dei terremoti più disastrosi mai avvenuti, con magnitudo 7,7 ed effetti devastanti sia per vittime, che per crollo di edifici, tra cui la stessa torre di controllo del maggior aeroporto della Nazione, ostacolando di fatto l’invio di soccorsi immediati?

Abbiamo già dimenticato la terribile alluvione in Emilia-Romagna del 19 e 20 ottobre dell’anno scorso? O le immagini del devastante incendio in California con le colline di Los Angeles che sembravano crateri aperti circondati dal rosso intenso del fuoco? Tante, tantissime catastrofi naturali, frutto probabilmente del continuo movimento del nostro “giovane” pianeta e sistema solare, ma anche delle sciagurate scelte dell’uomo cui poco importa del suo contribuire agli accadimenti tragici naturali, nel nome del biblico “dio Mammone”, il rapace guadagno ad ogni costo. Ed ecco, così, che ai catastrofici eventi naturali aggiungiamo anche la nostra azione distruttrice umana.

Le guerre, che seminano distruzione e milioni di morti, non sembrano scalfire più di tanto le Nazioni che si sentono più potenti e forti delle altre. Restando in “casa nostra” abbiamo pure dimenticato la terribile alluvione in Emilia-Romagna alla fine di ottobre dell’anno scorso? Od ancora altrove le immagini del devastante incendio in California con le colline di Los Angeles che sembravano crateri apertisi con lava colante caratterizzata dal rosso intenso del fuoco? Tante, tante catastrofi naturali, frutto probabilmente del continuo movimento del nostro “giovane” pianeta terrestre, ma anche delle sciagurate scelte dell’uomo cui poco importa del suo operato.

Non è lecito, così che ai catastrofici eventi naturali si aggiunga anche la nostra azione distruttrice umana. Eppure, se si guardano in questi giorni le immagini della Striscia di Gaza e quelle dei territori della Birmania colpita dal terremoto, sembra non vi sia alcuna differenza in quanto a cumuli di macerie sparse qua e là e alle stesse vittime sotto le macerie. Analizzando velocemente le guerre che da 5 anni a questa parte hanno caratterizzato l’intero pianeta, vengono i brividi nel solo pensare come l’uomo, che Iddio volle “a sua immagine e somiglianza” si sia incattivito nel tempo, pur avendo raggiunto un grado di evoluzione che lo collocherebbe tra gli “eletti”, piuttosto che tra i peggiori esseri viventi del pianeta.

Basta andare a ritroso negli ultimi anni, infatti, per constare quanto affermato: anno 2021 guerre civili in Mozambico, Malawi, Zimbawe. Ancora nel ’21 in Afghanistan, in Indonesia, in Somalia, Nigeria, Nepal, Yemen. Le atrocità commesse in queste zone parlano di stupri, mutilazioni dei bambini, fosse comuni per interrare persone ancora vive, torture di ogni genere. Ed eravamo “reduci” da una delle pandemie più disastrose dell’Umanità , Il Coronavirus, che pareva, pur nella sua tragedia, aver portato l’essere umano alla sua vera missione: la solidarietà e l’amore per il prossimo. Macchè!

Siamo tornati nell’antica figura del merlo che durante il temporale invocava Giove perchè un fulmine non lo colpisse sul ramo su cui si poggiava impaurito; passata la tempesta, al primo apparire del sole, il corvo salì sul più alto ramo e tronfio esclamò: “Giove più non ti temo”! Non lo colpì il fulmine, ma il ramo si spezzò e il corvo non potè salvarsi perché le ali ancora inzuppate di pioggia. È la fine, annunciata, dei “prepotenti del potere”; è scritto nella storia e nella genesi umana. 

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