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09 Aprile 2025 - 08:56
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca
Oggi la Corte Costituzionale è chiamata ad esprimersi sul ricorso del Governo contro la legge campana del cosiddetto “terzo mandato”, quella che ha previsto l’adeguamento della legislazione regionale al divieto nazionale di superare il doppio mandato consecutivo per il presidente della Giunta, ma soltanto a partire dalla vigente consiliatura, con ciò permettendo a Vincenzo De Luca di candidarsi anche per le prossime elezioni. L’Esecutivo ha deciso di impugnare la norma regionale sul presupposto di alcuni, a mio avviso evidenti, elementi di incostituzionalità.
La Regione Campania, infatti, aveva già adeguato la propria legislazione elettorale, e non una, ma addirittura 2 volte. La prima nel 2009 (l.r. n. 4, art. 1, comma 3), la seconda nel 2014, con la legge regionale numero 16. Il cui articolo 1 (commi da 212 al 218) è specificamente destinato a disciplinare, fra gli altri, i casi di ineleggibilità proprio del presidente della Giunta. Dunque, la storiella che continuano a raccontarci da Palazzo Santa Lucia sulla necessità di adeguare la legge elettorale è nient’altro che una favoletta, una delle tante diffuse dai megafoni della propaganda deluchiana. Non è finita qui: in questa vicenda, emerge pure una vera e propria allergia alle regole e un’arroganza senza pari da parte dell’attuale Amministrazione regionale e delle sinistre. Perché non solo la leggina “ad personam” che il presidente pro tempore della Campania si è fatto votare lo scorso 5 novembre dalla sua maggioranza è incostituzionale, ma è stata approvata durante una seduta che non doveva né poteva essere nemmeno convocata perché in totale violazione del regolamento interno del Consiglio regionale!
Ed è proprio su questa base, per la difesa dei cittadini e dei principi stessi della democrazia, che a gennaio abbiamo presentato ricorso al Tar contro quella norma. Quest’altra decisione è attesa per il prossimo mese di maggio. Al di là dei tecnicismi di legge e della mera analisi normativa, però, la questione va affrontata anche su un altro piano, quello che ha a che fare con la vita dei singoli campani. Lo abbiamo detto più volte e a chiare lettere, ed è tornato a ribadirlo il nostro leader Matteo Salvini: la Lega non è contraria a prescindere al principio del numero dei mandati per le cariche elettive.
Chi ha amministratore bene, seriamente e con coscienza, deve poter continuare a dare ancora il proprio contributo per far ulteriormente crescere e sviluppare i territori ed assicurare benessere ai cittadini, continuando il proprio lavoro. Nel caso della Campania è, però, evidente il fallimento su tutta la linea di questa Amministrazione che, in 10 anni, ha letteralmente affossato la nostra regione. Avevano promesso ai campani che non sarebbero stati mai più ultimi. Oggi la realtà è purtroppo un’altra: il baratro è sempre più vicino e a nulla serve mascherare il disastro con finti primati (per giunta annunciati con campagne pagate con i soldi pubblici), con ripetute inaugurazioni di “scatole vuote”, con fandonie raccontate a favore di telecamera. A inchiodare De Luca e i suoi sono i numeri (quelli reali e certificati) e i fatti: la Campania è ultima per sanità, trasporti, lavoro, welfare, tutela dell’ambiente e qualità dell’aria, per diritto alla casa e per ogni servizio da garantire ai cittadini.
La situazione è drammatica, altro che i record fasulli che ci vengono proposti il venerdì in diretta social o in occasione delle manifestazioni di piazza, anche queste pagate col denaro di tutti noi. Il presidente della Regione e il Pd sono stati capaci perfino di “accorciare” la vita ai campani: qui si vive due anni in meno rispetto al resto d’Italia. A certificarlo, anche per il 2024, i dati Istat. E si vive male, con una qualità della vita così bassa da continuare a spingere lontano dal Nostro Posto le nostre migliori energie e risorse, i giovani che, per tenere accesa la speranza nel futuro, per trovare occupazione, per realizzare le loro aspirazioni, per mettere su famiglia, sono letteralmente costretti a scappare in altre regioni o all’estero! Davanti a una situazione del genere, in costante e continuo peggioramento, qualsiasi amministratore che avesse avuto veramente a cuore il destino dei cittadini, si sarebbe interrogato sulle ragioni del fallimento o, almeno, avrebbe provato a porre rimedio.
Invece, si assiste a una insopportabile e indegno valzer, che si danza sulla pelle dei campani, sulle note di un adagio che suona soltanto come disperato, ennesimo tentativo di rimanere attaccati alla poltrona. Perché è per questo e per nient’altro che è stato organizzato il “ballo del terzo mandato” per la ricandidatura di De Luca, al quale partecipano figure “gattopardesche” la sinistra e il Pd che fanno finta di cambiare perché nulla cambi, che provano a riverniciarsi di nuovo, a ricostruirsi una verginità politica, a riposizionarsi. Il tempo però è scaduto e non mi riferisco solo alla imminente sentenza della Consulta, perché al di là della decisione che verrà presa siamo ormai all’eclissi della peggiore stagione amministrativa che la nostra regione ricordi, una stagione già bocciata dai campani, che hanno capito il “trucco” e che non sono più disposti a dare credito ai responsabili del disastro, a chi non ha saputo ascoltare né dare risposte alle loro istanze, a chi, con protervia e arroganza, ha continuato a trattare il Nostro Posto come territorio da spartire tra correnti di partito e privilegiati componenti del solito “cerchio magico” di potere.
Non possiamo più permettere che ciò si ripeta, è venuto il momento di sgomberare il terreno dalle macerie lasciate dalla sinistra e ricostruire la Campania. Abbiamo le idee chiare, la visione necessaria, le energie e le professionalità per formare la migliore squadra da mettere in campo, una squadra coesa, fatta di donne e uomini che mai si tirano indietro quando si tratta di fare il bene della collettività, che conoscono profondamente i territori e sanno come risolvere le problematiche. E quando, tra pochi mesi, saremo finalmente alla guida di Palazzo Santa Lucia, agiremo come sempre siamo abituati a fare, nel solco dei valori della Lega con i fatti, per restituire ai campani tutti i diritti e i servizi che si sono visti negare negli ultimi 10 anni.
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