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15 Aprile 2025 - 10:46
Almeno per 90 giorni i dazi trumpiani sono tornati indietro lasciando i 180 Stati contro cui erano diretti, a immaginare le nuove mosse del disinvolto e imprevedibile “super inquilino” della Casa Bianca. Si cerca di capire perché ha scatenato questa “guerra commerciale” che, almeno al primo avvio, ha creato più problemi e provocato più danni all’America che agli Stati che si volevano colpire e mettere in ginocchio (magari precipitandosi da lui a “baciagli le pantofole”, come si è detto). Con la “grande fuga” del dollaro e i titoli di Stato sotto tiro, si sono volatilizzati in pochi giorni ben 15 miliardi di moneta americana. Che il mega-Presidente abbia terremotato il globo soltanto per il piacere sadico di vedere che “effetto faceva?”.
PRIMA LEZIONE: CON LA CINA NON SI SCHERZA. Trump (79 anni) impone, al Celeste impero”, un dazio del 145 per cento. La reazione è immediata: contro-tariffa sui beni Usa importati, del 125.Xi Jinping (71 anni, Presidente della Repubblica popolare cinese dal 2013) è irremovibile e non intende tornare indietro.Anzi, si avvicina all’Unione Europea per una possibile “alleanza”contro il “bullismo americano”. E’ chiaro che la resistenza all’America richiama anche il conflitto, da tempo in atto, per il possesso dell’Isola di Formosa (oggi Taiwan). Tra l’altro, punto non secondario, la Cina ha in mano una buona parte del debito sovrano Usa (33.100 miliardi di dollari) equivalente a 759 miliardi di dollari. Il Capo della Casa Bianca però non si scompone e quasi minimizza: ”Xi Jinping è mio amico da sempre, una brava persona. Basterà una mia telefonata…”. Intanto Trump scivola nei sondaggi. Il 51 per cento degli americani ne disapprova l’operato.A questo dato si aggiunge, molto in negativo, la contrazione del turismo. Nelle ultime settimane,25 per cento in meno di spagnoli e tedeschi.
GIORGIA NELLO STUDIO OVALE. L’atteso incontro, alla Casa Bianca, dopodomani giovedì 17 aprile. Se ne sta parlando da giorni caricando l’evento di troppa aspettativa. A chi si è chiesto se la premier italiana andrà solo per conto del Governo che presiede, o a nome della Commissione europea, la prima risposta l’ha data proprio Trump quando ha detto che non avrebbe mai accettato incontri se non si rappresentano ufficialmente tutti i 27 stati dell’Unione. Il che farebbe pensare a una concordata divisione di compiti fra la von del Leyen e la Meloni. La Presidente Ue porta avanti la trattativa sulle auto elettriche con la Cina (che ha mostrato interesse ad avvicinarsi all’Europa), mentre dialoga sul Commercio con gli Emirati Arabi. Alla Premier italiana, invece, il compito di preparare un vertice Usa-Unione come ponte tra l’America e l’Europa dei 27. Ma l’occasione è troppo importante perché Giorgia non rappresenti l’indignazione per il massacro putiniano di Sumy; non può che aggiungere,coerentemente, ”una strage vile” e che “va fermata la barbarie russa”. Tutto questo, d’un fiato, al Capo Usa che già aveva parlato, per conto suo, di “attacco orribile”. E con la questione dazi, cosa succederà? Con le ultime decisioni accontentate le Big tech e revocati i dazi su Smartphon e pc, mentre si profilano tariffe speciali per automobili, acciaio e farmaceutici.
INEFFABILE TRUMP. Giorgia Meloni potrebbe suggerire di procedere con lo “zero per zero”. Ma il Super Presidente è volubile e tutto dipende da quello che gli passa per la testa momento per momento. Inaffidabile e anche tracotante come può essere un’America diventata una “tigre di carta”. Durante una cena con sostenitori repubblicani ha affermato: “Almeno settanta Paesi mi hanno chiamato ‘per baciarmi il culo’’: muoiono dalla voglia di raggiungere un accordo”. Poi, con tono trionfante:”Mai così bene vanno le cose per l’America. Grazie a me stiamo incassando, con l’avvio dei dazi, 2 miliardi di dollari al giorno”(ma non dice quanto hanno guadagnato i suoi amici più stretti). Molti esperti di economia temono peraltro che una dirompente recessione economica starebbe arrivando.
TERZO MANDATO DI TRAVERSO. A De Luca è andata male e lui se la prende con i giudici dell’Alta Corte: ”Hanno accolto una tesi strampalata che ha fatto inorridire autorevoli costituzionalisti”. Dopo questo sfogo si acquieta forse perché presidente della Corte è un salernitano come lui, Giovanni Amoroso di Mercato San Severino, al vertice dal gennaio di quest’anno. ”Per me un ritorno alla vita, lontano dalla politica politicante”. Occorre però riconoscere che al Presidente giunto al termine dei10 anni, delle ragioni non mancano e che “la legge non è uguale per tutti”. Per esempio: perché non viene estesa alle Regioni e Province a statuto speciale? Il Trentino vota infatti il terzo mandato per il leghista Maurizio Fugatti. A malincuore il caso Campania si chiude così. Ma a ben pensarci, è solo De Luca che ci rimette qualcosa? E con Maurizio Crozza come la mettiamo? Per quante ironiche, esilaranti caricature il personaggio De Luca gli ha dato spunti per un arguto, piacevolissimo divertimento?. Ricordiamo il duo De LucaCrozza al tempo del lanciafiamme contro chi avesse trasgredito i divieti del Covid? Un rapporto di lunga, amichevole conoscenza ha consentito, a chi scrive queste note, di chiedere a De Luca: ”Dì la verità, tra voi due chi si è avvantaggiato di più per le caricature che andavano in onda?”. De Luca: ”La differenza era che almeno Crozza ci guadagnava un bel po' di soldi…”.
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