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LETTERA AI LETTORI

Le solite fake news e la buona nuova

Fra le notizie di ieri ce ne sta una che mi è molto piaciuta: quella della modifica costituzionale approvata dal parlamento ungherese

Le solite fake news e la buona nuova

Viktor Orbán

Cari amici lettori, come ogni settimana, una fake news esplode su telegiornali e giornali cartacei. Questa settimana si tratta della strage di Sumy, cittadina ucraina in cui le bombe russe hanno ucciso, domenica, trentaquattro fedeli che uscivano dalla messa e ne hanno feriti più di cento. Tutto il mondo occidentale ha giustamente condannato questa deplorevole azione bellica.

I russi hanno risposto che l’attacco era avvenuto perché in quella città era in corso una riunione di ufficiali dell’esercito nemico, sessanta dei quali sarebbero rimasti uccisi. Ieri, martedì, è però arrivata una conferma, sebbene oscurata, che effettivamente l’esercito ucraino aveva organizzato una riunione in quella città.

Fra le notizie di ieri ce ne sta una che mi è molto piaciuta: quella della modifica costituzionale approvata dal parlamento ungherese. Essa stabilisce che “i diritti dei bambini allo sviluppo morale, fisico e spirituale prevalgono su qualsiasi altro diritto, ad eccezione del diritto alla vita, incluso quello di riunirsi pacificamente” . La nuova modifica costituzionale stabilisce inoltre che la Costituzione riconosce solo due sessi, maschile e femminile, ampliando una precedente modifica che vietava l'adozione da parte di coppie dello stesso sesso affermando che “una madre è una donna e un padre è un uomo”.

Plaude al voto Viktor Orbán: "L'emendamento costituzionale dell’Ungheria è ora legge. Proteggiamo lo sviluppo dei bambini, affermiamo che una persona nasce maschio o femmina e ci opponiamo alle droghe e alle interferenze straniere. In Ungheria, il buon senso conta".

L’opposizione contesta in piazza soprattutto le norme relative al Gay Pride, già proibito da una legge precedente. La nuova legge consente anche alle autorità di utilizzare strumenti di riconoscimento facciale per identificare le persone che partecipano a eventi proibiti – proprio come il Pride – e prevede sanzioni pecuniarie fino a 200.000 fiorini ungheresi.

Se consideriamo che recentemente l’Ungheria abbia abbandonato ufficialmente la Corte penale internazionale e ricevuto con tutti gli onori Netanyahu, che quella Corte, nelle mani degli islamici, vorrebbe arrestato, come anche Putin. L’Ungheria, insomma, è diventata un’isola felice nell’Inferno dell’Unione europea, ove si nega la cultura giudaico cristiana e la magistratura italiana abolisce padre e madre, ordinando all’anagrafe di usare la dizione genitori.

Questo per consentire l’attribuzione ai bimbi di due genitori dello stesso sesso. Non importa, ovviamente, che la Bibbia ci dica che Dio li creò uomo e donna, né che la natura pretenda che un uomo e una donna intervengano, anche a distanza, nella fecondazione. Gli islamici, nella loro barbarie, sono ben lontani dalle eresie contemporanee, che anzi il Corano stabilisce la supremazia del maschio e la sottomissione della femmina. Io, come sapete, sono islamofobo, ma in questo caso mi sembra che l’errore ginofobico dei musulmani sia meno grave che quello androfobo dell’Occidente contemporaneo.

Io non ho mai lasciato la mia amata Napoli e non la lascerò certo nei restanti anni della mia vita ma, se la subcultura woke continuerà, nonostante il contrario avviso di Trump, sull’attuale strada di discesa verso l’abisso, consiglio ai miei nipoti e pronipoti di trasferirsi a Budapest, che, oltretutto, è una bellissima città.

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