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L'intervento
18 Aprile 2025 - 11:05
La Giornata nazionale del Made in Italy quest’anno ha avuto un suo momento celebrativo importante anche a Napoli, con l’intervento del Ministro Adolfo Urso. È proprio il titolare del Dicastero ad avere avuto l’intuizione di solennizzare il brand che simboleggia l’eccellenza produttiva e culturale del Paese ogni 15 di aprile, data di nascita del genio italico per antonomasia: Leonardo da Vinci.
Urso ha istituito la Giornata del Made in Italynell’ambito di una legge quadro, varata a fine 2023, volta a promuovere e valorizzare i prodotti realizzati nel Bel Paese sotto tutta una serie di profili: dalla tutela della proprietà intellettuale alla costituzione di un Albo delle Imprese culturali e creative; dalla lotta alla contraffazione al sostegno alle filiere produttive della Penisola. Si tratta di una legge attuata per ora solo in parte ma che, proprio per questo, potrebbe dispiegare i suoi effetti benefici ancora di più nel prossimo futuro.
È in ogni caso importante che il Governo abbia puntato fortemente sul made in Italy. Il nostro Paese vive da sempre di un’economia di trasformazione ed eccelle nel manufatto, un primato che ci riconoscono in tutto il mondo. Negli ultimi anni la vitalità del sistema impresa italiano sta conseguendo obiettivi straordinari sul fronte delle esportazioni. Nel 2024 il valore complessivo è stato di 623,5 miliardi, appena -0,4% rispetto a 2023, anno del record assoluto.
Nel giro di cinque anni le vendite all’estero sono aumentate di oltre cento miliardi, tanto che l'Italia occupa oramai il quarto posto tra i maggiori Paesi esportatori del mondo. L'eccellenza delle produzioni e del 'saper fare' italiano costituiscono una garanzia anche contro le guerre commerciali e tariffarie.
Perché la qualità del lavoro italiano, della sua creatività e raffinatezza, soprattutto quando si parla di beni rivolti alla fascia alta del mercato, non teme confronti, soprattutto da parte di Stati che hannoabbandonato da tempo la vocazione manifatturiera per configurarsi quasi esclusivamente come un'economia di servizi, per quanto supportati da tecnologie avanzatissime. Anche il Mezzogiorno sta traendo e potrà trarre sempre più vantaggio dal made in Italy.
Per quanto il valore dell'export meridionale, poco meno di 65 miliardi, è relativamente modesto rispetto al totale nazionale, le linee di tendenza parlano di una internazionalizzazione in fase di decollo anche al Sud e destinata a crescere considerevolmente nel prossimo futuro. È fondamentale che le Istituzioni centrali e territoriali assecondino questo processo virtuoso.
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