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Il punto
20 Aprile 2025 - 23:46
Per cominciare, buona Pasqua! Purtroppo, Bankitalia, nonostante la festa della Pace, in questi giorni, è stata costretta a farci sapere che il superbonus grillino continua a macinare risorse e il debito pubblico a galoppare. A febbraio, infatti, ha “centrato” un nuovo record: 3.024 miliardi di euro ben 42,6 in più rispetto al gennaio 2024.
Seppure, bloccata dal governo Meloni, insomma, la maxiregalia contiana continua, a bruciare ben oltre, 40 miliardi annui. Frontex, però, ha certificato un calo degli sbarchi illegali, (-62%, quelli che arrivano attraverso la rotta europea, -74%, quelli che entrano via balcani). Ed è indubbiamente una buona notizia. Di più, l'Ue ha ufficialmente detto “sì” alla strategia tricolore per rimpatri e lista di Paesi sicuri.
Indicando per iscritto che Egitto e Bangladesh (Paesi di provenienza dei primi migranti trasferiti dall'Italia in Albania), Marocco e Tunisia sono Paesi da ritenersi sicuri. Da adesso i rimpatri degli irregolari potranno diventare più veloci. Anche su questo fronte, quindi, la sinistra italiana sta diventando sempre più sola, i compagni europei la stanno abbandonando. Peggio, per lei. Schlein, Conte e “compagnucci” vari, continuano a frignare, litigare e gufare contro Giorgia e, quindi, contro l'Italia.
Hanno cancellato il lavoro dal loro programma, hanno “mitizzato” clandestini e minoranze ideologiche green e woke. Che abbiano deciso di suicidarsi? Può darsi, allora, lo facciano pure, ma non possono pretendere che gli italiani s'impicchino con loro. Tanto più alla luce del risultato decisamente considerevole – checcé ne dicano loro - portato a casa dalla Meloni, nell'incontro con il presidente Trump, alla Casa Bianca a Washington.
Appuntamento, che ha dimostrato, per l'ennesima volta, a “scorno” della sinistra, come I'talia - grazie alla Meloni, alla compattezza della coalizione di centrodestra, la stabilità del governo e i risultati che sta riscuotendo su tutti i fronti, - abbia riconquistato quella centralità in campo internazionale che aveva perduto, grazie a loro, da tempo ormai immemorabile.
Lo dimostrano: i commenti della stampa estera, anche quella ostile, la “grande accoglienza” che il Tycoon le ha risevato, gli apprezzamenti che le ha indirizzato “una amica, ha conquistato l'Europa è speciale”, ma anche le rassicurazioni che “sui dazi, con l'Europa faremo l'accordo al 100%”, a la conferma che questo patto sarà firmato a Roma nel corso del vertice con l'Ue al quale oltre Trump e la Meloni parteciperà anche la commissaria Ue, Von der Leyen.
“E sarà anche un'opportunità – ha detto Trump – per incontrare il resto dellEuropa e rendere l'Occidente, di nuovo grande”. Ma sarà, soprattutto – aggiungo personalmente – un'occasione per ricordare che se oggi l'Europa esiste (anche se scompaginata e divisa) è soprattutto merito dell'italia, perché è qui che si sono firmati i primi documenti ufficiali per la sua nascita: i trattati di Roma il 25 marzo 1957 ed è decisamente suggestivo e, perché no, anche emozionante pensare che vi si festeggi (anche se con qualche giorno di ritardo) il 68° compleanno, sperando che ne segni anche il rilancio.
Ma è giusto dire che questo risultato è stato possibile, ai buoni rapporti fra Giorgia e Trump, ma anche alla collaborazione fra Giorgia e Ursula che seppure a distanza ha contribuito, con la premier a costruire la strategia indispensabile per arrivare a tale risultato. Ma anche dall'impegno italiano a importare più gas dagli Stati Uniti, portare le spese militari legate alla questione “difesa” al 2% e alla crescita degli investimenti reciproci.
L'Italia contribuirà alla rinascita del settore cantieristico Usa, mentre gli Stati Uniti proveranno ad incentivare lo sviluppo della Zes Unica del Sud. Si può risparmiare sui dazi, ma non mangiare a sbafo. Ciò che, lascia perplessi è il tentativo della sinistra “gufatrice” (riesce a trovare un minimo, e neanche tanto, solo quando si tratta di fomentare odio contro la destra) di ridimensionare questo risultato che è - per quelli, che l'hanno valutato positivamente - “sì, passabile, ma niente di più”. Sarà anche così, ma è già tanto. Visto che loro, in tantissimi anni di presenza al governo, neanche questi “sì... ma...” sono mai riusciti ad ottenere. Anzi!
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