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L'opinione
29 Aprile 2025 - 10:39
Ad avvalorare il coinvolgimento del sistema immunitario è il recente studio del Direttore del Francis Crick Institute David Lv Bauer che prova che il vaccino contro il Covid distrugge in maniera permanente i linfociti T bianchi del sistema immunitario, nello specifico sono stati studiati i pazienti sottoposti al vaccino Pfizer.
La Fondazione Mediterraneo che sicuramente è stato uno dei primi al mondo a suggerire il ruolo dei linfociti tramite la tipizzazione linfocitaria, e se ne assume la paternità, già all'inizio della pandemia aveva intuito l'importanza del ruolo dei linfociti e del sistema immunitario in generale ponendolo come indagine fondamentale ai fini di un'eventuale vaccinazione. Lo studio immunitario si fonda essenzialmente sulla tipizzazione linfocitaria, indagine utile ai fini di avere un quadro concreto dello stato immunitario e della sua normofunzionalità.
I linfociti sono globuli bianchi (leucociti) che hanno un ruolo essenziale nella risposta immunitaria. La tipizzazione linfocitaria ci permette di approfondire il loro ruolo grazie alla presenza di antigeni di superficie, ognuno dei quali ha una funzione diversa. I linfociti vengono valutati in relazione alla loro specifica funzionalità: i linfociti T vengono suddivisi in CD3 che rappresentano i linfociti totali, i linfociti CD4 cosiddetti linfociti Helper, che aiutano i linfociti B a produrre anticorpi, i linfociti T Suppressor CD8, i linfociti CD16 e CD56 definiti anche Natural Killer, responsabili dell'immunità innata, una funzione particolare hanno i linfociti B (CD19) che hanno un ruolo chiave nella produzione di anticorpi.
Un ruolo a parte è quello del gruppo dei linfociti CD8 attivati, anch'esso può essere valutato con la tipizzazione linfocitaria, attraverso la citofluorimetria, tale gruppo nel meccanismo della protezione ha il ruolo di determinare l'eliminazione del virus già al primo contatto.
Essendo stata trovata la proteina spike intatta nel sangue dei pazienti sembrerebbe che la colpa del long Covid è delle cellule infette non individuate dal sistema immunitario (studio di Zoe Swank, ricercatrice presso il Brigham and Women's Hospital di Boston). Il suggerimento è che in caso di persistenza delle complicanze verificatesi dopo la vaccinazione di effettuare indagini per la quantizzazione degli anticorpi antispike correlata anche alla valutazione dell'IgG4 per escludere qualsiasi teorico focolaio di proteina spike, non ultimo se si individua il focolaio ricercare la proteina spike dl focolaio.
*ematologo
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