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La città tra la sindrome Koulibaly e la voglia di preparare la festa

C’è una città in attesa. C’è un popolo con il fiato sospeso

La città tra la sindrome Koulibaly e la voglia di preparare la festa

C’è una città in attesa. C’è un popolo con il fiato sospeso. Ci sono milioni di tifosi che aspettano in religioso silenzio che si concretizzi la corsa verso lo scudetto del Napoli. Mancano tre passi al tricolore ma i tifosi si ritrovano in mezzo alla sindrome Koulibaly e la voglia di colorare le strade di azzurro.

Il difensore senegalese viene chiamato in causa per il gol allo Stadium contro la Juventus nel 2018 che avvicinò i partenopei alla conquista del titolo. Sembrava fatta quella sera del 22 aprile. A tempo scaduto il gigante nero si alzò più di tutti su un calcio d’angolo e gelò il popolo bianconero facendo esultare la sua gente.

Sarri si portò ad una sola lunghezza da Allegri. Fu un sogno. L’accoglienza a Capodichino fu unica. Il pullman perse molte ore per uscire dall’aeroporto. Ma i giocatori erano contentissimi. Poi, però, successe l’imponderabile. L’errore evidente dell’arbitro Orsato di Schio sul fallo di Pjanic su Rafinha a centrocampo permise alla Signora di rimanere in undici e di portare nel finale a casa il successo.

Lo bosniaco era già ammonito e avrebbe meritato il rosso. Ma il direttore di gara fece finta di niente e mai si è capito cosa gli avesse detto il Var visto che sparirono gli audio. Un po’ di anni dopo Orsato ammise di aver sbagliato in quell’occasione. Intanto, il Napoli la domenica perse a Firenze e il tricolore andò di nuovo a Madama.

Il timore attuale, visto che ci sono solo tre punti di distacco dall’Inter a tre gare dal termine, è che ci possa essere qualche altro “abbaglio” penalizzante per Di Lorenzo e compagni. La speranza è che il titolo si assegni sul campo e non nelle sale Var di Lissone. Nel frattempo, però, qualcuno in riva al Golfo freme.

La macchina dei festeggiamenti è in stand-by ma c’è chi ha già prenotato i tessuti per le bandiere, gli striscioni, le sciarpe e le magliette. La scaramanzia, però, sta avendo la meglio. Su qualche balcone sono spuntati dei vessilli azzurri ma da qui a diventare una scelta generale ce ne vuole. La piazza, comunque, è ottimista. Non ha alcun pensiero negativo per questo gran finale. Sa di poter contare sull’esperienza di Conte e la voglia matta degli azzurri di vincere ancora.

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