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Spigolature
06 Maggio 2025 - 09:21
A quindici giorni dalla morte di Papa Francesco, prendono avvio domani i lavori del Conclave per eleggere il successore. Chiusi nella Cappella Sistina (senza disporre della “chiave” per entrare o uscire) i 136 cardinali-elettori (salvo assenze per malattie o impedimenti di altra natura) Una nuova “geografia” di presenze “globali” che hanno la responsabilità di rappresentare i cinque continenti.
Certo, peso e distribuzione di queste presenze non possono non risentire della storia stessa della Chiesa nelle varie parti del mondo. Così non stupisce che l’Europa abbia 59 elettori (19 italiani); 37 l’America (nord, centro, sud); 20 l’Asia; 16 l’Africa; 4 l’Oceania. A questo punto, primario interesse è vedere come si formeranno fin dalla prima votazione (con “fumata” bianca o nera) gli schieramenti fra progressisti e conservatori.
* TRUMP “PAPA” E FUORI DI TESTA. Soltanto una pagliacciata carnevalesca e scherzosa? O una commistione tra parodia e “segnale” di un “io” ipertrofico, al Conclave che dovrà eleggere il successore di Francesco? In questo caso il “segnale” sarebbe un preciso, perentorio, maniacale messaggio: ”Cari Cardinali dei 5 Continenti, perché state a perdere tempo rinchiusi nella Cappella Sistina come degli imprigionati, quando il successore di Pietro sta a portata di mano alla Casa Bianca di Washington, in attesa che andiate a “incoronarlo”?
Donald Trump ha sorpreso e spiazzato tutti. Dopo aver affermato “mi piacerebbe essere Papa, sarebbe la mia scelta numero 1”, detto fatto. Su Truth, social media da lui creato, compare una sua foto (generata con un uso assai mediocre e squallido dell’intelligenza artificiale) in cui si vede il Presidente americano con le insegne papali, un grande crocifisso che pende dal collo, occhi e indice della mano destra rivolti verso l’alto (un segno ammonitorio allo Spirito Santo?).
L’immagine è stata subito ricondivisa dal sito ufficiale della Casa Bianca e stigmatizzata dai Vescovi di New York: ”Presidente, non ci prenda in giro”. C’è comunque da chiedersi: un burlesco, imprevedibile personaggio che fa di queste “bravate”, con quale credibilità e forza può trattare la pace tra Russia e Kiev di fronte a un Putin che a simili livelli di degradante teatralità non sarebbe mai sceso? Del resto, commentando i 100 giorni dal rientro alla Casa Bianca, il mitomane Presidente non ha esitato a dire che sono stati, per l’America, ”i migliori cento giorni di sempre”.
* NAPOLI E IL CORANO EUROPEO. Mentre si attende di conoscere il nome del 267esimo successore di Pietro, suscita interesse una iniziativa dell’Unione Europea: un finanziamento di 10 milioni per una articolata e penetrante ricerca sul “Corano e l’identità islamica dell’Europa”. Sono coinvolti i “Fratelli Musulmani” e, in particolare, stimati docenti della partenopea Università Orientale.
L’idea di fondo è, in sostanza, quella di scoprire che “l’islamismo è stato il fulcro della cultura e della evoluzione dell’Europa tanto quanto vi ha contribuito, in maniera determinante, la cristianità”. Come dire che “l’Europa non era, e non è, soltanto cristiana”. Tesi che non tutti potrebbero condividere a pieno anche perché, nelle nostre scuole italiane, l’ora di Religione è stata sempre dedicata all’insegnamento della Religione Cattolica. Forse avremmo collezionato minor ritardo conoscitivo se, nelle nostre scuole, si fosse insegnata la “Storia delle Religioni”.
In questo modo, probabilmente, la stessa Oriana Fallaci avrebbe raccontato il mondo orientale con minore prevenzione e allarmati accenti critici. Ora l’Università di Napoli (trae origine dal Collegio dei Cinesi fondato nel Settecento dal missionario Matteo Ripa), concorre efficacemente a colmare un vuoto di conoscenza sotto la guida di Roberto Tottoli rettore dal settembre 2020 e ordinario di Islamistica da molti anni.
* PRIMO MAGGIO PER TUTTI. Cominciò l’America, nel 1866, a dedicare una giornata ai problemi del lavoro, anche per la crescente immigrazione nel “nuovo mondo”. In Europa si deve all’Inghilterra la nascita della prima Associazione internazionale, mentre in Italia si dovette aspettare il 1919 per vedere la Fiom firmare, con l’allora Confindustria, le 8 ore giornaliere e le 48 settimanali. Una conquista le Commissioni interne in ogni fabbrica, l’avvio della riforma delle paghe e i confronti sul carovita.
Ma soltanto dal 1949 il Primo Maggio è inserito stabilmente fra le festività nazionali. Un riconoscimento non da poco che ha portato il Sindacato dei lavoratori, nelle sue diverse ramificazioni e componenti, a diventare protagonista e interlocutore con tutte le istituzioni sulle condizioni del nostro Paese e le prospettive di sviluppo.
Il Primo Maggio è il presidente Mattarella a rilevare l’aumento degli occupati “ma con salari inadeguati”, insieme con l’erosione del risparmio dei cittadini e delle riserve aziendali. In Italia - rileva l’Eurostat - una persona su 4 è a rischio povertà. La premier Meloni non manca, tuttavia, di sottolineare il milione di nuovi posti e lo stanziamento di 1 miliardo e 200 milioni per la sicurezza nei luoghi di lavoro: un tema ricorrente nei richiami del Quirinale perchè “il diritto alla vita” è in cima a tutti i diritti “costituzionalmente garantiti”.
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