Tutte le novità
Lettera al direttore
08 Maggio 2025 - 21:40
Il governatore Vincenzo De Luca
Gentile Direttore, l’acceso dibattito che si è ultimamente ancora di più animato, come conseguenza della sentenza della Suprema Corte che ha dichiarato l’illegittimità della legge regionale campana sul terzo mandato del Presidente uscente, merita un approfondimento che va al di là delle usuali dichiarazioni di rito che accompagnano la fase preliminare di ogni elezione.
Io credo che il caso-Campania sia più intricato, rispetto ad altre Regioni che andranno al voto tra pochi mesi, a meno che il Governo non faccia slittare la data alla primavera dell’anno venturo, per ragioni di opportunità interne legate alle elezioni del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, dove ancora non si è trovato la “quadra” su chi debba essere il candidato fra la coalizione.
In Campania, comunque, come ho detto, la situazione è ancora più intricata, rispetto alle altre Regioni, perché il “caso De Luca” non è stato mica assorbito dall’interessato e dai suoi numerosi supporter, all’indomani di una sentenza che, a parer mio, come sempre affermato dalle colonne di questo giornale, poteva essere anche diversa.
D’altronde, è innegabile che i Governi succedutesi in questi anni hanno preso decisioni diverse, rispetto a leggi regionali che trattavano la stessa materia delle elezioni, senza appellarsi alla Corte Costituzionale per farne dichiarare l’illegittimità. Ora, caso tutto italiano, si invoca l’autonomia delle Regioni a Statuto Speciale, per cui il Friuli-Venezia Giulia potrebbe legiferare impunemente per il terzo mandato del Presidente.
Ritornando alla nostra Regione, credo che il problema vero e serio, che interessa tutti gli schieramenti politici, sia quello di candidare un Presidente che sostituisca il Governatore De Luca. Non v’è chi non veda, infatti, la costante presenza per 10 anni di un Presidente che, nel bene e nel male, ha inciso profondamente nella massima istituzione della nostra realtà regionale.
Non credo che vi sia qualcuno che voglia mettere in discussione la personalità del Governatore della Campania, né la sua iperattività, talvolta anche ai limiti delle stesse competenze statutarie. Ancora oggi i vari sondaggi, che, ormai inondano le nostre case, facendo la fortuna dei vari sondaggisti e le loro aziende, danno De Luca ai primi posti in classifica tra i Governatori più graditi, a conferma che, tutto sommato, i cittadini campani, se ci fosse stata la possibilità della terza candidatura, avrebbero dato la maggioranza all’ex “sceriffo” sindaco di Salerno.
È storia risaputa e confermata innumerevoli volte che la “guerra” al maturo Presidente è stata fatta all’interno del suo stesso partito di appartenenza, il Pd, e per esso dall’attuale segretaria Elly Schlein, che sembra voglia fare “piazza pulita” della vecchia nomenclatura del suo stesso partito, tipo una specie di “ rottamazione” di renziana memoria, soprattutto di quella parte che ha origini dalla sinistra democristiana.
E, così, messa da parte, ritenendola una pratica, a torto, ormai conclusa, la ricandidatura di De Luca, si sta ponendo l’attenzione sul candidato “ideale” del post-deluchismo, facendo trapelare anche qualche nome che provenga dalla “carovana” degli ex pentastellati grillini, ora tutti convertiti al “ verbo “ dell’ex “avvocato del popolo”, che, senza aver militato mai in un partito, facendo anche “la gavetta”, come si suol dire, si è trovato un partito o movimento tra le mani, orfano del padre fondatore.
La scelta di indicare un pentastellato come aspirante Governatore sarebbe stata fatta già da tempo, per concludere il cosiddetto “campo largo”, mettendo in una coalizione di tutto e di più: il Pd che sostiene la politica europea di darsi un esercito proprio per non dipendere più dall’America; i 5 Stelle che parlano di disarmo generalizzato, pensando che la politica di aggressione della Russia si fermi all’Ucraina, che potrebbe anche dichiararsi come “vassalla” di Mosca, tanto a chi importa il continuo martellamento di bombe, missili e droni, che ogni giorno ammazzano migliaia di persone, bambini compresi, essendo sufficiente per l’opinione pubblica invocare solo la giusta causa palestinese.
Penso ai nomi che “girano” come possibili candidati di questo raffazzonato “campo largo”, e cerco di metterli a paragone del Presidente uscente De Luca: mi viene da ridere come cittadino; da piangere come uomo che ha fatto politica per trent’anni nelle massime Istituzioni.
Se, poi, si va nell’altro schieramento, quello del Centrodestra, oltre ai nomi di politici già accreditati, viene fuorisempre l’antico vezzo di candidare persone della cosiddetta “società civile”, come se quella politica fosse “incivile”. L’ultima “trovata” è stata quella di indicare anche una brava presentatrice di programmi televisivi. A questo punto, come si fa a dare torto al 60% degli elettori che non va a votare?
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo