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Spigolature
13 Maggio 2025 - 09:31
Papa Leone XIV
Che sia intervenuto davvero lo Spirito Santo? Poco prima che fossero sbarrate le porte del Conclave cardinalizio con asserragliati i 133 grandi elettori, viene diffusa una foto (prodotta dall’intelligenza artificiale) che raffigura l’imponente sagoma del presidente Trump tutto bianco-vestito da papa: un grande crocifisso gli scende sul petto, gli occhi fissi su qualcosa che sta lontano, l’indice della mano destra dritto verso l’alto (un segno ammonitorio allo Spirito Santo da parte di chi non aveva esitato a dire che gli piacerebbe essere Papa e che questa sarebbe stata la sua scelta numero1?).
Subito quell’immagine è stata “ricondivisa” dal sito ufficiale della Casa Bianca forse come documento da consegnare alla storia. Ma nel cielo più alto dei cieli di questo universo-mondo, agli umani è stato sempre raccomandato di“scherzare coi fanti” e “lasciare stare i santi”. Lo Spirito Santo ha guidato così la successione a Papa Francesco scegliendo Robert Francis Prevost anche lui americano, ma a dispetto di Trump?
* MUSI LUNGHI NELLO STUDIO OVALE. Sembra proprio che la fumata bianca preludente il nome del Papa che ha imposto a se stesso il nome di Leone 14 esimo, sia andata di traverso, ancorchè a posteriori e a “fatto avvenuto”, a Trump e al suo vice Vance. Già da cardinale Prevost criticava entrambi per la questione dei migranti, le politiche sociali, dazi e tariffe dei mercati soprattutto perché venivano accantonati tutti i valori cristiani che pure andavano sempre salvaguardati. Vance addirittura era arrivato a dire che “Gesù non ci chiede di organizzare il nostro amore per gli altri”.
A Trump che si esibiva da papa, i vescovi in coro hannochiesto di non essere presi in giro. Adesso media conservatori e liberal sottolineano che il nuovo Pontefice ci tiene a non essere considerato amico degli inquilini della Casa Bianca. Per conto suo, Trump ora viene dato come uno che non vede l’ora di incontrare il nuovo Pontefice, tutte e due “americani”.
* “PACE” PIÙ PRONUNCIATA CHE REALIZZATA. Sembra che al mondo, ogni giorno, sia la parola più sulle labbra di tutti. Anche papa Francesco ne faceva grande uso. Ora Leone 14esimo (Robert Francis Prevost) ne precisa “fisionomia” e “contenuti” parlando di pace “disarmata e disarmante, umile e perseverante”. Un messaggio percepito, nella sua immediata chiarezza, a deporre le armi.
Nel caso della guerra Russia-Ucraina, da parte dell’aggressore Putin e dell’aggredito Zelensky. Ma senza trucchi come continuano a fare al Cremlino: si stabiliscono qui autonomamente giorni di tregua e nello stesso tempo si continuano a scaricare su Kiev quantità mostruose di bombe, razzi e droni micidiali. Papa Francesco -parlava di terza guerra mondiale fatta a pezzi- non è mai voluto andare in Ucraina. Lo farà il suo successore?
Oggi la magica “parola” deve riempirsi di urgente concretezza. Sono in atto, nel mondo,56 conflitti di diversa estensione e intensità, coinvolgenti 92 Paesi. Soltanto nel 2024 si sono avute 233mila vittime. Alle tragedie dell’Europa e Medio Oriente si è aggiunta, da un po' di giorni, quella tra India e Pakistan per il possesso della regione del Kashmir.
* NASCE IN TURCHIA LA PACE? Giovedì a Istambul, garantito dal Presidente Erdogan, l’incontro a due tra Putin e Zelensky. Primo fatto nuovo: cade la pregiudiziale putiniana nei confronti del capo ucraino (“non è legittimato dal voto popolare”). Il confronto avviene ora a due, senza intermediari.
L’elezione del successore di Francesco ha creato tutta un’atmosfera completamente nuova. Putin ha accusato il colpo quando gli è stato ricordato quello che il nuovo Papa, Leone XIV, diceva nel 2022 (“l’invasione dell’Ucraina è un’aggressione imperialista seguita da orrori imperdonabili”). Anche per Trump è giunto il momento di “correre ai piedi” del nuovo Papa che aveva duramente criticato le decisioni sugli immigrati e le politiche sociali della Casa Bianca.
L’Europa sta tornando, sulla scena internazionale, a un ruolo decisivo: il sostegno a Kiev viene per iniziativa dei “Volenterosi” che rappresentano una trentina di Stati europei (Giorgia Meloni era presente, alla loro recente assemblea,con una video chiamata).
* NAPOLI E TAVERNA SANTA CHIARA. Nel locale del centro antico e storico che ha questo nome, un episodio che dimostra quanto è facile parlare di rispetto delle opinioni, quanto difficile osservalo nella vita pratica. Tra la ristoratrice Nives Monda scoppia una lite con una coppia di turisti israeliani. Lei condanna il genocidio che si compie nella striscia di Gaza, i due turisti la definiscono antisemita venendo brutalmente allontanati dal locale.
Un brutto episodio inasprito dalla visita, al ristorante, di Laura Boldrini. Seguono reazioni e iniziative pubbliche di varia natura, in un clima di forte, conflittuale contrapposizione. Tocca al Sindaco Gaetano Manfredi svelenire l’aria: ”A Napoli, città dell’accoglienza, tutti esprimono liberamente le proprie opinioni senza subire gogne mediatiche”.
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