Cerca

L'opinione

Zooprofilattico: si chiude l’era Limone, il futuro è da blindare

In Campania ci sono tanti prestigiosi studiosi e professionisti da coinvolgere

Zooprofilattico: si chiude l’era Limone, il futuro è da blindare

Antonio Limone

“L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno svolge attività di controllo, sorveglianza e ricerca scientifica di base e sperimentale nei settori della sanità animale, dell’igiene degli alimenti e della tutela ambientale, contribuendo con un approccio interdisciplinare allo sviluppo di strategie per la prevenzione e la riduzione delle patologie degli animali, delle zoonosi e dei rischi alimentari, nell’ottica della One Health”.

Questo si legge nella pagina web dell’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, che ha la sua sede storica a Portici, si tratta quindi di un ente che ha un ruolo estremamente rilevante anche se magari poco noto alla gente ed esso, infatti, attraverso la sua attività, svolge un ruolo di salvaguardia della salute dei cittadini controllando la sanità e la qualità della produzione agroalimentare anche attraverso la prevenzione e la cura delle patologie animali.

Al vertice di questo istituto per oltre vent'anni, prima come commissario straordinario e poi come direttore generale, vi è stato Antonio Limone uomo non privo di difetti, caratterialmente spigoloso ma certamente molto intelligente e con grande capacità gestionale, in grado di assumersi responsabilità molto complesse senza timidezza ma tutt'altro con piglio autoritario e che ha dovuto e saputo affrontare anche situazioni di emergenza come, ad esempio, quella legata alla stagione del Covid.

Operando in sinergia con il consiglio di amministrazione diretto da un presidente molto autorevole. Bisogna riconoscere che sotto la guida di Limone l'Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno ha vissuto una stagione di crescita, ma tutte le storie hanno un inizio e una fine e quella di Limone è al capolinea.

Francamente siamo preoccupati per le voci che girano sulla sua sostituzione alla ambitissima e delicatissima carica di direttore generale dal momento che gira (chiacchiere da corridoio?) un nome del tutto inadeguato e che rischierebbe di rappresentare un momento di regressione per il prestigioso istituto trattandosi nella fattispecie di uno dei più modesti, se non il più modesto in assoluto, tra i professori della Federico II (che pure conta eccellenze di livello mondiale) non solo per la sua irrilevanza scientifica ma per essere privo di ogni rudimento di cultura generale, in difficoltà nell’uso dell’italiano corrente e che ha soli meriti di carattere geografico e scolastico e che quando è stato chiamato ad occuparsi di questioni vitali, quali la brucellosi non ha ottenuto alcun risultato positivo.

Basta parlare con lui cinque minuti per rendersi conto di quando siano fondati i nostri timori e vi sembra il caso di affidare un ruolo tanto delicato per la salute collettiva ad un soggetto del genere? Devo francamente dire che conoscendo l'attenzione che il Presidente De Luca ha sempre riservato a tematiche vitali come quelle proprie dell'Istituto Zooprofilattico sono sicuro che si tratta di pettegolezzi da bar, sempre vivi nel momento di nomine tanto delicate, e che egli saprà salvaguardare l’ente da quella che sarebbe una vera e propria iattura addivenendo invece ad una scelta di sicuro valore. Insomma, Presidente De Luca, in Campania ci sono tanti prestigiosi studiosi e professionisti da coinvolgere, ci salvi lei! 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori