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l'opinione
25 Maggio 2025 - 11:10
Per le donne, oltre che per la poco salvaguardia della sicurezza, il posto di lavoro è spesso pericoloso anche per le “incontinenze” di colleghi o dirigenti. A riprova di ciò ultimamente hanno fatto scalpore due notizie: quella del primario licenziato con l’accusa di violenze sessuali e quella del riconoscimento di colpevolezza di Gerard Depardieu per molestie sessuali su due lavoratrici sul set di un film nel 2021. Il caso di Emanuele Michieletti, primario di Radiologia presso l’ospedale di Piacenza è molto emblematico. Presso il suo reparto il dirigente sessantenne aveva creato un vero e proprio sistema di stalkeraggio e di sottomissione psicologica e sessuale nei riguardi di dottoresse ed infermiere fatto di chiamate diffuse dagli altoparlanti interni con toni forti, chiusura a chiave della porta del suo ufficio una volta che le malcapitate erano dentro, di mani infilate sotto i camici e ripicche sui turni di lavoro per chi “non ci stava”.
Il cosiddetto sistema Michieletti è andato avanti per anni finchè una dottoressa da lui violentata, non ha rotto il silenzio e l’ha denunciato. Sui social nei commenti a chi chiede come mai non fossero arrivate da subito le denunce viene risposto che il primario aveva amicizie importanti di cui si vantava apertamente e riferendosi alle quali minacciava ripercussioni ben più gravi. Faccia da belloccio la sua che rivelava, però, un animo di accanito perverso di sesso dai comportamenti quasi camorristici. È tipico dei camorristi, infatti, ignorare regole e rispetto per far valere solo il proprio potere.
Ed esattamente così portava avanti le sue manie persecutorie il primario licenziato che ora è agli arresti domiciliari per aver creato il sistema con cui le professioniste a lui sottoposte dovevano pagare una specie di dazio e starsene zitte solo per il fatto di essere donne. Di ciò, poi, lui si vantava con i colleghi.
Anche Gerard Depardieu ha approfittato del suo ruolo per aggredire sessualmente. E’ stato riconosciuto colpevole, condannato a 18 mesi e gli sono stati ritirati alcuni diritti di cittadino francese. All’epoca dei fatti aveva ben 71 anni ma non aveva ancora imparato a tenere a bada i suoi istinti. Durante il processo il suo avvocato in tribunale è stato molto “cattivo” nei confronti delle due donne che accusavano l’attore perché, come purtoppo, accade quasi sempre, tentava di colpevolizzare le abusate. Questa pratica, che si chiama vittimizzazione secondaria, spaventa le donne e non le fa denunciare.
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