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Spigolature
03 Giugno 2025 - 09:07
Uno prende abilmente in giro l’altro e intanto la criminale aggressione all’Ucraina prosegue sostanzialmente indisturbata; l’altro si lascia prendere in giro con parole di lode che trasudano di dolosa falsità e di spregevole inganno.
Una pace tra Russia e Ucraina che appare di là da venire, mentre l’aggressore ne trae tutti i vantaggi non solo territoriali, mentre l’aggredito non può che ripiegarsi su se stesso, subendo il passaggio di strage in strage, lungo un triennale percorso di sangue e terrificanti devastazioni che registrano la strage di Bucha (marzo 2022,458 morti fra cui 9 bambini) e il recente orrore di Sumy (34 morti fra cui 2bambini).
Uno con il mandato di arresto emesso dalla Corte internazionale dell’Aja, l’altro riconosciuto colpevole di 32 capi d’accusa e sottratto al carcere dall’elezione a 47esimo Presidente degli Usa. Mai l’universo-terrestre-mondo è venuto a trovarsi in una situazione tanto abnorme, tanto inimmaginabile.
*** PUTIN MODELLO HITLER. Papa Leone XIV ha bollato l’aggressione all’Ucraina come esempio di assolutismo imperialista. Facile pensare che al capo del Cremlino si è gelato il sangue quando si pensava che l’incontro per una pace effettiva si poteva svolgere nel Vaticano. Ma anche Ankara è stata disertata la prima volta. Scartata poi pure la Svizzera, è partita da Mosca la proposta di un ritorno ad Ankara il 2 giugno.
Ci si chiede: ma il tanto sbandierato memorandum putiniano è pronto e quanto ci vorrà per poterlo leggere? Non sconosciute, a questo punto, alcune richieste del Cremlino: tutto quello che la selvaggia aggressione militare ha territorialmente occupato, diventa proprietà definitiva; la Nato non si allargherà verso est; revoca delle sanzioni che più hanno colpito l’economia russa; assoluta neutralità di Kiev.
Più durano i bombardamenti su Kiev, più Mosca si sente dominatrice sul campo. Quindi: quale spazio può esserci per un accordo di pace sottoscritto dalle parti? Qualunque incontro non può essere che una beffarda presa in giro.
*** TRUMP IL BELL’ADDORMENTATO NELLA STANZA OVALE. Qui le notizie dei massacri compiuti dai russi arrivano molto ovattate. Il 47esimo Presidente apre un po' gli occhi proprio quando non ne può fare a meno e con un poco di lucidità, proprio quando l’orrore degli eventi lo impone, si fa uscire di bocca che “Putin sta giocando col fuoco”. Poi si riaggomitola su se stesso e si lascia andare nelle braccia di Morfeo.
Ma i misfatti putiniani hanno la testa dura. Allora lui ha uno scossone e dice che “ora basta, occorrono sanzioni molto dure”. Che sia un risveglio durevole, vigile e consapevole? Non sembra perché arriva ad affermare che “tra due settimane sapremo se lo zar mi sta prendendo in giro”. Tra due settimane? E’ fin dai primi giorni dell’aggressione che i Presidenti americani vengono presi in giro:prima Biden e ora lui.
Con la differenza che Trump ha solennemente proclamato, durante i comizi per tornare alla Casa Bianca, ”appena eletto in pochi giorni sarò io a imporre la pace”. Bè, si è visto come: con Putin che ha di fatto il via libera perradere al suolo l’Ucraina e che, se mai si si siederà al tavolo del confronto, o avrà tutto quello che pretende o sarà spietata guerra a oltranza. Ora, anzi ieri 2 giugno 2025: si può mai ritenere uno sviluppo davvero nuovo?
*** ZELENSKY UN REDIVIVO. Ogni tanto batte un colpo per dimostrare che c’è. Nella sostanza, però, appare perdente su vari fronti: il territorio, le vittime umane, la crisi di soldati e combattenti.
Solo in vista del 2 giugno (incontro ieri ad Ankara,sede prescelta da Putin ma da lui disertata) un’azione militare con una differenza di non poco conto: droni ucraini colpiscono e distruggono 42 bombardieri strategici nelle retrovie russe (una Pearl Harbour per il Cremlino?) lontano da centri abitati;all’opposto un furioso attacco missilistico di Mosca arriva fin dentro Kiev falciando indistintamente soldati e civili (12 morti e molti feriti).
In Turchia la delegazione ucraina è guidata dal ministro della Difesa Rustem Umerov, quella russa dal consigliere di Putin Vladimir Medinsky. Zelensky si è tenuto lontano perché “le questioni chiave possono essere risolte soltanto dai leader”.Dopo l’accordo su un ulteriore scambio di prigionieri, subito l’irrigidimento: no della Russia a cessazione del fuoco incondizionata, inutile richiesta di Kiev di un mese di tregua.Entro giugno un incontro Putin-Zelensky?
*** DALL’EUROPA ALL’ITALIA. In uno scenario che potrebbe dare una svolta di rilievo a come fin qui si è combattuto, vede la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ribadire che l’Unione deve essere “consolidata ogni giorno”, riferimento insostituibile “di libertà e diritti umani”.
Putin, osserva, “teme il potere della libertà e il fascino della democrazia”. A sua volta la premier Giorgia Meloni sollecita il superamento dei dazi interni e ritiene necessario un progetto straordinario di 8 miliardi per scongiurare la crisi industriale. Sul piano delle relazioni internazionali ricuce con il presidente Macron per parare i contraccolpi delle “imprevedibili intemperanze di Trump”, vigilando nello stesso tempo sulla trazione franco-tedesca dell’Unione europea.
*** UN DISSOCIATO MENTALE. Potrebbe essere definito così chi ha scritto l’aberrante messaggio: “Auguro alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola”. Stefano Addeo - 65 anni, docente di tedesco all’istituto Enrico Medi di Cicciano - si pente, chiede scusa, parla di superficialità e di errore grave. Ora chiede anche di incontrare la Meloni. Il suo non è stato “un giudizio politico” anche se sottolinea di “odiare l’attuale Governo”.
Il colmo quando attribuisce il suo “errore” all’intelligenza artificiale cui aveva chiesto di “fare un post cattivo sulla Meloni”. Tutta la vergogna più spregevole in un docente di scuola superiore nell’area nolana dove nacque Giordano Bruno. Esemplare la fermezza di Giorgia Meloni quando afferma che “l’odio ideologico supera ogni limite accettabile” ricevendo piena solidarietà dal presidente Mattarella e da tutto il Parlamento.
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