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LETTERA AI LETTORI

Gli attacchi del professore con odio ma senza coraggio

Occorre più vigilanza. Ma non (o, almeno non solo) da parte dei gestori dei social e delle loro intelligenze artificiali

Gli attacchi del professore con odio ma senza coraggio

Cari amici lettori, alla ribalta mediatica si è affacciato prepotentemente un professore di tedesco in un istituto tecnico della provincia campana, tale Stefano Addeo.

Lunedì si è diffusa la notizia che costui aveva pubblicato sul social un “malaugurio” alla figlia del Presidente del Consiglio: “Auguro alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola”. Si riferiva, ovviamente, a Martina Carbonaro, la quattordicenne uccisa con un masso dal diciottenne, suo ex fidanzato, Alessio Tucci, per avergli rifiutato un abbraccio.

Sembra addirittura che abbia poi scritto un secondo post, augurando ai figli di Meloni, Salvini e Taiani “la stessa sorte dei palestinesi a Gaza”. Tutto il mondo politico e mediatico ha condannato l’odio insensato espresso nel post, ma ben più violenta è stata la reazione dei social.

Il professore ha cancellato il post “Non… per paura, ma perché mi sono reso conto da solo che era sbagliato", aggiungendo che restava fermo nella sua posizione contraria alla Meloni. Cosa, questa, certamente rientrante nella libertà di opinione, a differenza degli insulti, delle minacce e degli auguri di morte violenta.

Successivamente, ha affermato che il post era stato scritto dall’intelligenza artificiale. Ma quest’ultima affermazione è falsa: l’I.A. accusata ha, infatti, risposto a quanti tentavano di ripetere il messaggio, “Preferisco non scrivere contenuti offensivi o denigratori contro persone reali”.

Per farvela breve, il professore, spaventato dal forte rigetto dei cittadini, ha ingerito dei farmaci come se volesse suicidarsi; prima di farlo, però, si è premurato di informare della cosa la dirigente scolastica, che ovviamente ha chiamato i carabinieri per il ricovero all’ospedale di Nola. Non è in pericolo di vita. Intanto, è stato sospeso dall’insegnamento, in attesa dl giudizio disciplinare.

C’è bisogno che vi dica che un simile personaggio non può essere un educatore della gioventù? C’è bisogno che vi dica che la presenza nella scuola di odiatori simili, ma meno ingenui, è una delle cause della delinquenza di giovani isolati, in bande o in cortei? C’è bisogno che vi dica che odiatori simili, ma dotati di coraggio, si lanciano a uccidere sconosciuti gridando “Allah Akbar” o “Palestina libera”?

Come tutti quelli, costui milita dalla parte del male, sia pure nelle retrovie. Non fa parte dei credenti, cui è stato insegnato ad amare il proprio nemico. Ma perché poi Meloni e sua figlia (e Salvini e Taviani con i loro) sarebbero nemici di questo professore? Quale male patito vuol vendicare?

No, quest’odio immotivato, allo stato puro direi, non può trovare spiegazioni nemmeno nell’istinto, pur esso di origine perversa ma almeno comprensibile, della vendetta. Dobbiamo allora perdonare, se veramente è pentito, questo portatore della bandiera del Male; ma non possiamo, non dobbiamo consentire che continui a influenzare dei giovani che potrebbero imparare da lui odio e viltà.

Non ha abbastanza tempo da riscoprire l’Amore e la Verità. Tanto premesso, quello di Addeo non è un caso isolato: anche i figli del ministro Piantedosi sono stati attaccati nella stessa maniera, non sappiamo da chi. In corso è, allora, qualcosa che rischia di diventare una guerra civile nascosta, ma già emergente dalle violenze dei cortei filo Hamas.

Occorre più vigilanza. Ma non (o, almeno non solo) da parte dei gestori dei social e delle loro intelligenze artificiali, capaci solo di infliggere sospensioni per violazioni del “politicamente corretto” assolutamente risibili. Spetta alla Polizia Postale un più diffuso e penetrante controllo per far scomparire le minacce e gli insulti da tutti quei luoghi che, purtroppo, oggi appaiono la principale forma di informazione dei cittadini.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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